Fase di riassetto nella gestione delle attività illecite sul Gargano. Questo emerge dall’ultima relazione antimafia (secondo semestre 2015) riguardo alle organizzazioni criminali del promontorio. “Una fase in forte accelerazione a seguito dell’eliminazione, in pieno stile mafioso, di Angelo “cintaridd” Notarangelo, esponente di vertice del clan omonimo, attivo su Vieste e zone limitrofe. Gli interessi della criminalità garganica, oltre ai tradizionali settori del traffico di sostanze stupefacenti, delle estorsioni e dei reati di natura predatoria, si sono manifestati anche nel condizionamento della Pubblica Amministrazione”.
Nella relazione, la Direzione Investigativa Antimafia segnala lo scioglimento del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo per infiltrazione della criminalità organizzata (in attesa della pronuncia del Tar, ndr). “Gli elementi conoscitivi che hanno determinato il Ministro dell’Interno nella formulazione della proposta di scioglimento – si legge – risiedono principalmente sugli esiti dell’indagine Rinascimento che, oltre ad aver portato alla cattura di un latitante, ha fatto emergere il radicamento del clan Li Bergolis nel tessuto amministrativo del Comune di Monte Sant’Angelo. Anche nel promontorio, lo scenario continua ad essere caratterizzato dalla detenzione di esponenti di spicco della criminalità garganica, tra quali si segnalano il capo del clan Prencipe (condannato a 30 anni per associazione mafiosa, droga e armi, ndr) operante a San Giovanni Rotondo, e un elemento di vertice del clan Ciavarella (ergastolo per omicidio, ndr) di Sannicandro Garganico, legati entrambi alla famiglia Li Bergolis. Tale condizione agevolerebbe l’infiltrazione nel territorio di criminali appartenenti ad altri gruppi, in particolar modo per le attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
San Severo e Cerignola
Breve passaggio della relazione anche su altre zone del Foggiano. “L’intera area dell’Alto Tavoliere risentirebbe di nuove dinamiche interne alla criminalità organizzata sanseverese – si legge nel documento -, conseguenti al processo di progressiva egemonia perseguito da alcuni gruppi a scapito degli altri. Nel Basso Tavoliere, Cerignola si conferma luogo di dimora di una criminalità strutturalmente molto solida, caratterizzata da precise strategie operative che potrebbero far presupporre una sua progressiva espansione in altre aree. Sul piano generale, nel territorio di riferimento si continua a registrare un elevato numero di rapine perpetrate in danno di autotrasportatori, aree di servizio o caselli autostradali e frequenti attentati dinamitardi e incendiari in danno di aziende ed esercizi commerciali. Non sono mancati, inoltre, atti intimidatori nei confronti di appartenenti alle istituzioni locali.