Intere palazzine, macellerie e lavanderie come dormitori. Al quartiere ferrovia di Foggia continua la preoccupazione dei residenti per la presenza, sempre più massiccia, di stranieri all’interno delle attività commerciali della zona, utilizzate per sostare di giorno ma anche di notte. Occhi puntati sulla lavanderia a gettoni di via Isonzo che ospiterebbe, stando agli abitanti del quartiere, numerosi stranieri durante le ore notturne. Un vero e proprio dormitorio. Stesso discorso per la macelleria “Halal” di via Fiume, ormai da tempo punto di ritrovo, ricovero e alloggio abusivo di numerosi soggetti di provenienza nord-africana (Marocco, Libia, Tunisia, Egitto, ecc.) i quali, “con la complicità degli esercenti di tale attività – si legge sull’esposto di alcuni residenti presentato in questura – trovano copertura e protezione logistica, anche soggiornando abusivamente nel retro-bottega sito all’interno del negozio dove depositano oggetti sospetti e vengono poi avviati, attraverso una rete illecita, in alloggi abusivi nelle vicinanze. Il titolare della macelleria, soggetto già noto alle forze dell’ordine, elude tutte le norme di legge alloggiando senza titolo extra-comunitari senza permesso di soggiorno e ne favorisce, anche per lucro o per motivi religiosi e politici, la dimora in Foggia senza che ciò sia segnalato alle autorità competenti. Abbiamo sospetti terroristi o delinquenti – concludono sull’esposto – che impunemente agiscono sotto la copertura di un preciso esercizio commerciale e forse è il caso di indagare e intervenire subito”.
Sospetti anche sul negozio di generi alimentari “Africa Point” di via Monfalcone ma l’attività è ora in vendita. La denuncia dei residenti è pesante: “Queste attività garantiscono alloggi abusivi a extracomunitari privi di permesso di soggiorno con tanto di avviso sulla vetrina ricavando proventi da questa attività illecita. Inoltre gli articoli in vendita sono tutti di provenienza sconosciuta e illegali in Italia”.
L’associazione “Amici del Viale” che raccoglie alcuni residenti del quartiere, segnala disagi su via Piave: “Da tre mesi c’è una nuova kebabberia che sistema su un marciapiede strettissimo numerosi tavolini. Quando il titolare è stato invitato a toglierli perché ostacolava il passaggio, ha reagito armeggiando una scimitarra e minacciando i presenti di non immischiarsi.
Una situazione di assoluto allarme favorita da alcune famiglie della zona che, negli anni, hanno svenduto gli appartamenti. Oggi ci sono intere palazzine e persino un ex albergo che ospitano decine di stranieri a 200 euro al mese a individuo. Non mancano le prostitute, solitamente “impegnate” su viale XXIV maggio dove avvicinano i clienti per poi condurli in alcune abitazioni della zona. Infine, continua la fuga dei commercianti locali. Pochi giorni fa è toccato ai titolari del ristorante “Margutta” come raccontato in anteprima da l’Immediato. Proprio nei pressi di quel locale, oggi già nelle mani di alcuni stranieri, avvengono episodi di spaccio di droga. Alcuni soggetti, invece, fanno da intermediari tra clienti e prostitute organizzando appuntamenti a luci rosse in appartamenti nelle vicinanze.