L’assessore alle Risorse agroalimentari Leonardo di Gioia torna in visita al Consorzio per la bonifica di Capitanata ricevuto dal presidente Giuseppe De Filippo e dal vicepresidente Raffaele Carrabba. Presenti anche il direttore generale Francesco Santoro ed i direttori delle Aree Tecniche Fattibene e Nardella.
Gli argomenti trattati sono stati diversi: il ruolo attribuito ai Consorzi di Bonifica, le attività svolte sul territorio dall’Ente di Capitanata e le prospettive che risiedono oggi soprattutto nella realizzazione di opere infrastrutturali strategiche da eseguire nel breve, medio e lungo periodo.
È stata quindi l’occasione per rimarcare il livello di priorità che deve essere attribuito alla realizzazione dell’invaso di Piano dei Limiti nell’ambito del Patto per la Puglia, rispetto ad altre infrastrutture, parimenti necessarie, ma che non costituiscono oggettivamente elementi di pianificazione e sviluppo del territorio.
Riproposto l’altro intervento strategico consistente nella realizzazione di un collegamento tra la diga di Ponte Liscione sul fiume Biferno (Molise) alla vasca di Finocchito, che renderebbe possibile il trasferimento di volumi destinati all’uso potabile e quindi un affrancamento delle risorse dell’invaso di Occhito a vantaggio dell’uso irriguo.
Non solo progettualità ma anche riaffermazione del proprio ruolo in relazione alla legge regionale di riforma e dell’indagine condotta dell’apposita Commissione istituita sui Consorzi di Bonifica. “L’Ente di Capitanata – ha affermato De Filippo – , è una presenza tangibile sul territorio che non può essere associata ad altre realtà pugliesi, è stato fautore dello sviluppo socio economico e oggi, con la propria struttura, offre un permanente e fondamentale contributo per la sicurezza territoriale e ambientale attraverso azioni di manutenzione e gestione di canali di bonifica, di impianti idrovori, oltre a numerose altre opere di bonifica e di raccolta e distribuzione acqua per uso irriguo, la gestione e manutenzione della rete di distribuzione irrigua su una superficie complessiva di quasi 150.000 ettari”.
Uno spazio particolare è stato dato al “modello di gestione” che da sempre contraddistingue l’Ente, improntato sul contenimento della spesa e sull’efficienza senza dimenticare, aggiunge il direttore generale Santoro, l’attuazione di ogni sistema che favorisca l’uso razionale della risorsa e una presenza attiva sul territorio per sventare prelievi illeciti per una doverosa esigenza di equità, giustizia e tutela del territorio.
L’assessore Di Gioia, non ha mancato di condividere le distinzioni segnalate ed ha assicurato che “avranno il loro peso in occasione della legge di riforma”. In relazione alle istanze di infrastrutture, già presenti nei documenti di programmazione agli atti, si cercherà di contemperare le priorità tra le progettazioni essenziali per il futuro della Capitanata, ricercando ogni possibile fonte di finanziamento.