
Non dev’essere stata una settimana serena quella dei 3 nuovi dipendenti del Cup, prima assunti per 3 mesi attraverso l’agenzia Etjca, poi rispediti a casa. Difatti, il direttore generale Antonio Pedota ha bloccato la procedura trovando una “soluzione interna” per evitare le polemiche, attraverso lo spostamento di 3 dipendenti – che finora si occupavano di fatture all’ufficio liquidazioni – alle nuove casse ticket in Maternità. Tra i nuovi arrivati c’erano figli di dirigenti, di cui uno spesso candidato con l’attuale assessore regionale all’Agricoltura Leonardo Di Gioia, e persone legate all’ambiente sindacale. Stando a rumors persistenti, sarebbe stato solo il primo step che avrebbe portato, di qui a poco, all’assunzione di altre 5 persone per compensare il problema delle lunghissime file al Cup che sono state registrate negli ultimi tempi. Sin dai tempi del vecchio direttore Tommaso Moretti, la “selezione” del personale è avvenuta sempre attraverso l’utilizzo di agenzie interinali, procedura che ha creato non pochi sospetti. “Cosa è accaduto in passato non m’importa – commenta Pedota -, d’ora in poi non ci sarà spazio per figli e parenti. Non possiamo controllare tutto in ogni momento, ma quando ci arriva la notizia provvediamo ad evitare ogni imbarazzo”.
Assunzioni in vista per la cardiochirurgia
Michele Ametta, già capo del personale e ora direttore amministrativo, non impiega molto a fare due conti sul vero salto di qualità per via Pinto: “Con un investimento in personale di 1,6 milioni riusciremo, a regime, a produrre 6-7 milioni di euro l’anno: è possibile grazie al peso del Drg (raggruppamento omogeneo di diagnosi), il ‘rimborso’ per intervento per così dire che è di 20mila euro, una cifra importante se si pensa che una prestazione in rianimazione viene pagata 3500 euro…”. La cardiochirurgia è sulla carta da molto tempo, e soltanto negli ultimi tempi ci sono state dichiarazioni positive da parte del governatore della Puglia Michele Emiliano. Ma alle parole non seguono i fatti. “Stiamo attendendo la risposta definitiva della regione sullo sblocco delle risorse nella misura del 30 per cento degli organici – commenta Pedota a l’Immediato -, stiamo parlando di una cifra vicina ai 3,5 milioni di euro che verrebbe destinata alle assunzioni”.
Bilancio lampo: decide solo Pedota

Sul bilancio di previsione sono scoppiate ulteriori polemiche. Questa volta perché il dg non avrebbe ascoltato il parere (obbligatorio) dell’OI, l’organismo di indirizzo guidato (ancora per 3 mesi) dal prof vendoliano Marco Barbieri. Dopo le critiche sollevate sulla bozza, i vertici dei Riuniti hanno pensato di bypassare il parere sul testo definitivo. “Le ultime comunicazioni della Regione Puglia in materia ci sono arrivate a fine novembre, all’inizio di dicembre abbiamo mandato una mail all’organismo di indirizzo che non ci ha fatto pervenire il parere – chiosa il manager -, tuttavia potranno sempre esprimersi, dopo aver valutato con attenzione il documento: non ha molto senso dare pareri dopo una lettura velocissima di un atto complesso come il bilancio”. Dal collegio sindacale è arrivato invece il parere positivo. Ma anche sui revisori la polemica non è mai finita. Dopo il tentativo di nominare un ex collega di studio del commercialista Leo Di Gioia ai tempi di Vendola, il percorso si è bloccato costringendo il ministero ad esercitare i poteri sostitutivi per la nomina dei componenti dell’organo di vigilanza. Con Emiliano la situazione non è affatto mutata.