“La decisione della Francia di bloccare l’importazione di piante dalla Puglia, provvedimento già in vigore perché pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale francese il 4 aprile scorso, avrà un impatto disastroso sull’economia pugliese, dato che elenca ben 102 specie ritenute ospiti della Xylella fastidiosa (Well e Raju), tra cui olivo, vite, fico, albicocco, mandorlo, pesco, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali. Di fatto attraverso il decreto il Ministro francese bacchetta la Commissione europea, rea di non aver ancora attivato le misure utili a preservare i Paesi europei dalla malattia. Domani chiederemo al Ministro Martina quali iniziative il Governo italiano intenda assumere rispetto al provvedimento francese, ingiustificato, pericoloso, quanto assolutamente spropositato. E’ bene ricordare, infatti, che sui vivai salentini grava il divieto di movimentare le piante considerate possibili ospiti della malattia da un anno, pertanto intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria è una provocazione inaccettabile. Si tradurrà in un danno incalcolabile per tutto il comparto pugliese e d’immagine per l’Italia a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo”.
È questa la presa di posizione del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, contro il decreto del Ministero dell’Agricoltura francese che blocca le importazioni di 102 piante, ‘in considerazione dell’evoluzione della situazione italiana – recita il decreto – delle recenti identificazioni effettuate sul caffè e dall’analisi fitosanitaria effettuata dall’EFSA il 6 gennaio 2015”.
Già nel mese di gennaio 2015 la Francia aveva chiesto un rafforzamento dei controlli in Italia – ricorda Coldiretti – per la circolazione intraeuropea, quando è proprio l’Italia ad essere vittima della mancanza di controlli alle frontiere dell’Unione europea da dove è arrivata la malattia.
“Cronaca di un embargo annunciato – continua il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché l’Italia sapeva da tempo di rischiare il blocco su tuti i fronti da parte degli altri Paesi UE. Del resto la Francia aveva indicato le misure da adottare il 21 gennaio scorso e poiché non sono ancora state accolte e rese esecutive ha emanato un decreto in attesa di provvedimenti da parte della Commissione europea. Anche alla luce degli incalcolabili danni indiretti, il Governo italiano deve immediatamente dichiarare lo stato di calamità naturale”.
Verrebbero così innescate per il settore agricolo e vivaistico urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, oltre a congrui indennizzi a beneficio dei produttori per i danni diretti ed indiretti subiti, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini.
Pesanti le ripercussioni a carico del comparto delle piante ornamentali – ricorda Coldiretti – che in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Dal punto di vista percentuale, considerato il quadro nazionale, i maggiori incrementi sul numero di aziende in termini assoluti si sono avuti in Puglia con un aumento di 632 unità. Nel sub-comparto del vivaismo la Puglia è emergente, tanto da contribuire in misura rilevante, negli ultimi dieci anni, alla crescita nel Mezzogiorno, dove le aziende salgono a 1.651 unità (+643) per una superficie di 1.552 ettari (+783). In Puglia gli investimenti di aree (1.619 ettari) risultano superiori rispetto alla Sicilia anche se sono relativi ad un numero di aziende inferiore (1.416 unità).