Il futuro merita coraggio. È questo il titolo del documento con il quale i Giovani democratici di Capitanata chiedono al Partito democratico provinciale di esprimere un proprio rappresentante nella lista dei candidati in occasione delle elezioni regionali del maggio prossimo. Un documento che a poche ore dalla sua uscita ha incassato il sostegno di più di 150 tra dirigenti, amministratori locali e iscritti democratici di tutta la Provincia. La prova evidente che c’è una richiesta forte di discussione e partecipazione di un popolo che condivide un cammino e una storia e che vuole dire la sua in un momento di fondamentale importanza per questo territorio.
Quattro le questioni politiche evidenziate dai Giovani democratici. “Innanzitutto rompere i vecchi schemi – scrivono -. Il nostro invito è quello di superare le vecchie liturgie che strangolano il dibattito interno e si risolvono nella decisione di poche persone” E poi il “protagonismo dei Circoli”. Per i Gd un tema fondamentale “è la partecipazione attiva nei processi decisionali del partito dei Circoli, veri e propri pilastri del Partito democratico. Organi che meritano di avere un ruolo di primo piano nella definizione della linea politica e che non meritano di essere relegati al ruolo di bancomat elettorali”.
Altra questione è titolata “Gli ultimi”. Non una dichiarazione d’intenti ma il senso vero di un rinnovato impegno politico. “Mettere al centro dell’azione politica del Partito democratico le periferie geografiche ed esistenziali della Provincia di Foggia. Quei luoghi e quelle condizioni troppo lontane dai centri decisionali. I piccoli comuni dei Monti Dauni, del Gargano, del Basso e dell’Alto tavoliere e dei 5 Reali Siti. Le donne, i giovani, gli anziani, i bambini, i disoccupati, gli ammalati”.
E infine, “una candidatura nuova”. “Una candidatura – concludono i Giovani democratici – che sappia farsi carico di queste esigenze e che declini un modo nuovo di intendere le relazioni umane e politiche. Un giovane con una solida esperienza di militanza e che abbia nel cuore quell’entusiasmo che sappia coinvolgere chi ha smesso di riporre fiducia nella politica e nei partiti. Una persona sempre disponibile nei Circoli, nelle feste di partito, nei dibattiti, nelle campagne elettorali. Una persona umile e dalle spiccate attitudini all’ascolto. Perché non vince l’uomo solo al comando ma chi sa saldare e far emergere il contributo di tutti. Una persona che sia consapevole che la sfida non termina a maggio e a cui stia a cuore un vero, sensibile cambiamento del modo di vivere l’altissima dignità dell’impegno politico. Basta pacche sulle spalle: il futuro merita coraggio.