Tutti pazzi per il Colle? A giudicare dai dati auditel si direbbe proprio di no. I talk come “Porta a Porta” hanno tenuto i soliti ascolti mentre gli speciali sono stati praticamente snobbati. Lo “Speciale Rai Parlamento – Quirinale”, tanto per fare un esempio, nell’access prime time non è andato oltre i settecento mila ascoltatori, con lo share di poco sopra il 3%. Anche quella che doveva essere una “chicca”, cioè il programma dal titolo “Il Dodicesimo Presidente”, condotto su Rai3 da Federica Sciarelli – premiata per il continuo successo del suo “Chi l’ha visto?” – non è andato oltre un milione trecento mila ascoltatori per uno share sotto al 6%, che per una prima serata non è proprio un successo memorabile. Per non parlare dei pochi e insostenibili secondi nei quali Matteo Salvini si è cimentato nel canto… . Diciamo che il genere ibrido dell’infotainment nella tv italiana è ancora poco praticato e ancor meno capito. Ma forse è un bene. Ora la sfida sarà negli ascolti che farà la cerimonia di giuramento del nuovo Presidente della Repubblica che dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì. Lì si capirà quanto appeal hanno ancora i grandi eventi istituzionali in tv. Speciali Rai per l’elezione del Presidente della Repubblica
Una “candid” a dir poco perfida. Questo format strappalacrime rasenta i limiti di ogni decenza televisiva possibile. E nasce, ovviamente, da un format inglese – ancora più truce – ovvero “Undercover Boss”, dove ne fanno di tutti i colori. L’idea è davvero meschina: un imprenditore si finge dipendente della propria azienda e, accompagnato da una troupe, finge di partecipare alle riprese di un documentario sulla crisi dell’azienda stessa. Nel frattempo conosce meglio e interagisce con i propri dipendenti e quando poi rivela la sua identità premierà chi si sarà comportato bene e mazzolerà – facendoli spesso piangere davanti alle telecamere – quelli che invece si erano comportati male. Ora, se la tv è finzione – come in genere è – allora è solo una pantomima. Diversamente è strano che nessuno finora non abbia fatto ricorso alle vie legali per la sceneggiata vagamente truffaldina fatta per amor di telecamera. Insomma, un gioco abbastanza scorretto e dalla dubbia morale. Sta di fatto che il format viene venduto in mezzo mondo. E gli ascolti sono pure in crescita. L’antipatico, ma tecnicamente apprezzabile conduttore, l’aristocratico (!) Costantino della Gherdardesca (peraltro specializzato in questo tipo di tv: reduce da “Pechino Express”, nasce con Chiambretti all’inizio degli anni duemila), tiene in poltrona uno share intorno all’8% e medie ben al di sopra dei due milioni di ascoltatori. Come spesso accade: la tv del dolore, vera o presunta, paga sempre. Raidue, “Boss in incognito”
Il (noioso) ritorno dei naufraghi. Uno degli scambi più tristi e poco comprensibili fatti all’interno del duopolio Rai-Mediaset. “L’isola dei famosi”, che era un programma scaricato dal servizio pubblico tre anni fa, torna in tv grazie a Canale5 quando ormai ha davvero poco da raccontare, se non i tentativi discutibili di personaggi più o meno in disarmo alla ricerca di nuova visibilità. Gli ascolti erano andati in picchiata rispetto alla prima edizione del 2003: dai circa 7 milioni si è scesi fino ai 3 e mezzo dell’edizione 2012. La prima puntata della riedizione dello show non è stata nemmeno rilevata dato che il maltempo ha fermato gli aspiranti naufraghi in procinto di essere trasferiti nella destinazione di Cayo Cochinos (nuovo tentativo di partenza proprio oggi, 2 febbraio). Quanto ai personaggi: si va da Melissa P. irrisolta giovane scrittrice dagli istinti pruriginosi all’ex pugile Patrizio Oliva, dal cantante (anch’esso poco risolto) Valerio Scanu ad un ex prezzemolino del giornalismo tv, Pierluigi Diaco evidentemente alla ricerca di nuovi spazi. Una spanna su tutti Rocco Siffredi che è l’unico – accanto forse a Catherine Spaak – a non aver oggettivamente bisogno di presentazioni. Tutto il resto è… Alessia Marcuzzi. Canale5, “Isola dei famosi”