James “Red” Spader conquista il pubblico Rai. La seconda rete del servizio pubblico continua, anche se a singhiozzo e senza crederci più di tanto, a tematizzarsi dedicando sempre più spazio alle serie tv (quelle vere). E con un immenso, anche se “arrotondato”, James Spader propone ai telespettatori una serie mozzafiato. “The Blacklist” è tutt’altro che un prodotto da prima serata Rai, “troppo cruento” direbbe il Moige, però la vicenda con tutti i suoi colpi di scena, uniti a un cast davvero notevole, sono ingredienti di una chicca televisiva che il pubblico italiano – anche quello della tv generalista – non poteva perdersi. Anche se Fox Crime offre la seconda stagione, dove peraltro ancora non si scioglie nessuno degli enigmi della prima, la Rai segna decisamente un punto a suo favore portandosi a casa questo genio criminale internazionale che si offre all’Fbi per dare la caccia ai peggiori e imprendibili “colleghi” sparsi per l’America. Chi l’ha visto ha immediatamente notato il riferimento – voluto – al celebre film “Il silenzio degli innocenti”, e del resto si vanno moltiplicando le serie tv Usa che nascono dalle trame di film che hanno avuto successo anche nel recente passato. Raidue, “The Blacklist”
Inglesi che detestano francesi (e viceversa). Non è esattamente una novità per gli appassionati del genere “crime” dato che sia la Rai che Fox la trasmettono da un paio d’anni, anche se con altalenante successo. C’è però che “Delitti in paradiso” è un delicato affresco degli antichi dissapori delle vicende mai del tutto superate del colonialismo inglese e francese che ancora tarda a scomparire in questa bellissima isoletta caraibica di Saint-Marie dove viene spedito un ispettore londinese che odia il sole e il mare. Il luogo è in realtà l’isola di Guadalupa nelle Piccole Antille. Dalla terza stagione, l’attore protagonista Ben Miller lascia il posto a Kris Marshall che interpreta un personaggio completamente diverso: ama il luogo dove è stato inviato, solo che a differenza del predecessore – freddo e preciso – lui è goffo e balbuziente. La serie, che è una coproduzione britannico-francese, è targata (manco a dirlo) Bbc. Fox Crime, “Delitti in paradiso”
Woody (con Amazon): sfida alla tv. Lui si è schermito dicendo che “Roy Price (vice presidente di Amazon studios) finirà per rimpiangere tutto ciò”. La speranza dei fans sparsi per il mondo è che invece non debbano essere loro a rimpiangere il fatto che Woody Allen abbandoni il cinema per fare una serie tv. E non tanto perché il regista non sarebbe a proprio agio col piccolo schermo, ma per il fatto che negli ultimi anni la musa ispiratrice del genio di “Manhattan” lo ha ispirato a fasi alterne lasciando più di una volta interdetto il suo stesso pubblico. Ma negli Usa ormai è febbre da serie tv. Sono sempre di più le star del cinema che si lanciano in progetti televisivi, e lo stesso stanno facendo i registi. Agli ultimi Golden Globe si è parlato molto più di tv che di cinema (trionfatore assoluto il Kevin Spacey della serie tv “House of Cards”, appunto). Quanto al colosso del commercio elettronico, Amazon aveva già scritturato Ridley Scott per un lungometraggio, il che dimostra le ambizioni smisurate in merito. Al momento non si sa quale storia racconterà Woody Allen, ma qualunque storia sarà, difficilmente non sarà un successo. Amazon Studios, “Untitled Woody Allen Project”