Sapete come ci vedono giù al nord? Come dei mafiosi. Lo so che la cosa non vi stupisce. Lo so che “mafia, spaghetti e mandolino” è lo slogan più sdoganato degli ultimi due secoli, ma stavolta hanno esagerato. Ovviamente non sto parlando della solita ‘fuffa’ tra settentrione e meridione. Per nord intendo estero. Per estero intendo Austria. Per Austria intendo Vienna, qualche piede più su dello stivale. Nella “elegante capitale” (così la definisce Wikipedia) esistono bar, locali, pizzerie e paninoteche con il marchio “mafia” o “camorra” ogni 100 metri. Fino allo scorso anno era possibile ordinare anche il panino “Giovanni Falcone” (arrostito come una salsiccia si leggeva sul menù del fast food Don Panino) o un Peppino Impastato “cotto da una bomba come un pollo nel barbecue”. Il menù di Don Panino fu al centro di uno scontro diplomatico e di una petizione, che costrinse i proprietari italianissimi (peggio ancora) a togliere dal menù i panini e a trasferirsi di qualche isolato.
Ma oltre a Don Panino, a Vienna è facile trovare tanti altri esempi di locali che sfruttano i marchi “mafia” e “camorra”, guadagnando grazie ad una piaga che ha strangolato per tanti anni il nostro paese. Che ha provocato migliaia di vittime. Che ha provocato migliaia di intrighi nazionali e internazionali che hanno arricchito faccendieri e politici. Ci sono due pizzerie ‘Camorra’, una pizzeria ‘Mafiosi’, altre due ‘Al Capone’, una catena di saloni di parrucchiere Haarmafia, la mafia dei capelli e tanti altri. Dopo il ‘Don Panino’ a Vienna, a Copenhagen c’è chi invece nel menù offre la pizza “mafioso”.
Non bisogna essere bigotti per ritenere questo modus operandi oltraggioso. Ironia e satira hanno un altro spessore. Questi rimangono luoghi e senso comune paramafioso. Casi emblematici di un certo contesto culturale, che ormai ha scelto di mettere in ridicolo gli eroi dell’antimafia, e mitizzare invece le figure di spicco della criminalità organizzata. Mentre in Italia continuiamo a combattere, e a perdere, contro la mafia. Mentre sono ancora aperte le ferite di tante vittime e di chi ci è dentro non per scelta, in Europa la Sicilia è ancora immaginata e stampata come nei menù di Don Panino.