Vianello chiude il salotto di Anna La Rosa. È stata per anni regina incontrastata del “salotto buono” della politica in tv. Con buona pace di Bruno Vespa & c. Anna La Rosa ha condotto per anni la rubrica “Telecamere” destreggiandosi amabilmente e con eleganza tra un politico e l’altro. Dal 1995 in quel salotto ci sono passati praticamente tutti, dai leaders all’ultimo dei peones. La Rosa aveva costruito un mini circo mediatico a tema politico dove i parlamentari si sentivano a proprio agio. Dove nessuno veniva mai attaccato e dove non si sentiva mai qualcuno alzare la voce. Certo la collocazione nei palinsesti Rai non è mai stata particolarmente felice: mezzogiorno e mezzanotte della domenica. Roba da “zero virgola”. Però, e per quasi vent’anni, “Telecamere” ha continuato ad occupare il suo spazio e i politici hanno sempre fatto a gara per andarci. Andrea Vianello, direttore di Rai3, non ha ancora commentato la decisione; va però ricordato che l’ex direttore di “Mi Manda Rai3” aveva già scaricato Licia Colò alla guida dello storico “Alle falde del Kilimangiaro” per rinnovare il palinsesto della domenica, di cui faceva parte anche Telecamere. La Rai sta vivendo un momento molto particolare soprattutto in tutto il settore news, e con la storia dell’accorpamento dei telegiornali è possibile che alcuni spazi di approfondimento troppo fuori dalle righe siano stati chiamati ad essere riesaminati. La Rosa, 28 anni di carriera in Rai, ha attraversato il suo periodo di vacche grasse – grassissime – nel periodo 2001-2006, ovvero durante la legislatura sotto il governo Berlusconi al massimo della sua forma. E in effetti i rapporti tra i due pare fossero più che ottimi: in quegli anni, oltre che a condurre “Telecamere”, la La Rosa è stata direttore di Rai Parlamento. Una direzione a dir poco burrascosa, con la redazione sul piede di guerra fino all’ultimo giorno. Quando andò via, raccontano ancora le cronache “fu una vera liberazione”. In realtà, se solo avesse saputo giocare il suo ruolo in altro modo soprattutto durante la direzione della testata parlamentare, Anna La Rosa avrebbe potuto incidere su quello che sarebbe stato il futuro di tutta l’informazione parlamentare che in Rai – -a detta di tutti gli addetti ai lavori – resta la vera cenerentola. La chiusura di “Telecamere”, che per certi versi si trattava di una rubrica ormai priva di contenuti nel contesto di una Rai in via di ristrutturazione, è solo la piccola esplosione di una stella lontana anni luce dal sistema solare: si nota appena. Rai3, “Telecamere”.
La Rai scrive al Parlamento: Pietà! È di questi giorni una lettera inviata dal dg Luigi Gubitosi, controfirmata dal Presidente Tarantola, con la quale chiedono a Boldrini ed a Grasso – ma in modo particolare alla dirigenza di Montecitorio – di rivedere la vicenda del “question time” che viene trasmesso settimanalmente dalla Rai e, in subordine, rivedere anche la collocazione delle dirette dalle Camere in occasioni particolari come il voto di fiducia ed altri eventi particolarmente delicati di Palazzo. Al di là dell’importanza delle sedute parlamentari pare che gli ascolti – bassissimi – che fa Rai Parlamento in quelle occasioni stiano terremotando i rapporti con gli inserzionisti. La Rai chiede al Parlamento una collocazione alternativa, dato che non si può farne a meno, e di ragionare sull’ipotesi di spostare le dirette su Rai News24 lasciando libere le reti ammiraglie. Vedremo come risponderà la politica. I singoli parlamentari interpellati sul tema si sono sempre espressi totalmente contrari allo spostamento di canale: anche pochi/pochissimi telespettatori ma su Rai2, piuttosto che pochi/pochissimi su Rai News. Valli a capire. Rai2/Rai3, “Question Time”.