Era novembre quando Salvatore Speranza ebbe l’idea di intitolare il Palazzetto dell’arte ad Andrea Pazienza. Il prof di Foggia, che lavora a Bologna ed è attivo da anni in campo culturale, smosse il web. Peppino D’Urso, consigliere uscente, ha recepito la sollecitazione trasformandola in “atto amministrativo”, come si dice in gergo. La targa a lui dedicata, in bronzo, è dell’artista Domenico Carella.
Con questo atto Gianni Mongelli chiude la sua stagione da sindaco e coglie l’occasione per rilanciare sulla cultura a Foggia: “Non siamo provinciali, ma all’avanguardia”. Certo sono tutti ben consapevoli che fregiarsi del nome di un genio della matita, tanto per semplificare, comporta grandi responsabilità. Nato a San Benedetto, Andrea si sentiva pugliese, garganico, e fu precursore di mode e tendenze.
Molto toccante il ricordo della madre Giuliana che il sindaco uscente ha invitato alla cerimonia: “Disegnava prima di parlare. La sua crescita rimane per me qualcosa di eccezionale, è stato profetico su molte cose, quello che succede oggi è come se l’avesse già vissuto ieri. A 12 anni ha disegnato il suo funerale. Io mi chiedevo perché proprio quell’immagine con gli occhi vuoti, tanti visi di famiglia, qualche risata sarcastica, qualcuna ironica. La scena sorvolata da voli di corvi che, poi, ci sono stati tutti…..”. Custodisce gelosamente quella tela mentre frotte di giovani che gli lasciano bigliettini vanno a visitare la sua tomba a San Severo. Ieri, dal paese in cui vive la sua famiglia, è partita la proposta del candidato sindaco Francesco Miglio e della sua coalizione ‘Bene Comune’: a San Severo una mostra itinerante e un centro fumettistico nazionale per ricordare Andrea Pazienza e incrementare il turismo. Una iniziativa culturale che intende coinvolgere Foggia, l’Alto Tavoliere, il Gargano, Pescara, Montepulciano e altre località fino a Bologna. “Non dobbiamo dimenticare che la città di San Severo, grazie al Mat, ha ospitato la mostra del fumettista Jacovitti facendo registrare un boom di presenze e pullman di turisti e studenti provenienti da ogni parte d’Italia”.
Si tratta “di dare inizio a un’avventura”, D’Urso, introducendo l’inaugurazione, l’ha precisato. In altre città italiane Andrea vive. E riempie le sale convegni, le stanze sui laboratori di fumetto, nessuna iniziativa a lui dedicata va “deserta”. Sul come far rivivere l’eredità di una grande ha detto la sua Michele Ginevra, responsabile del centro fumetto Andrea Pazienza di Cremona, venuto a Foggia per l’occasione. Probabilmente si aspettava una platea più numerosa. “Nel nostro centro i ragazzi imparano l’arte del fumetto, collaboriamo con vari artisti. Auspico che questo spazio non lo cristallizzi, parliamo dell’attualità di un classico, dell’Italia vista con i suoi occhi, dal sud. Spero possiate mantenere un rapporto con la sua famiglia, che per le iniziative possiate ricorrere a protocolli d’intesa perché non è solo una questione di soldi, quella che affligge tutti i Comuni”.
Sullo schermo alcuni suoi disegni, dai quaderni delle scuole elementari alla “regia fumettistica” degli scontri e dei cortei negli anni ‘70: “Andrea aveva un tratto semplicissimo da leggere ma difficilissimo da imitare”.