Zero Bandiere Blu sul Gargano. Colpa della “disattenzione” degli amministratori locali

“Diverse località della Puglia, a mio avviso meriterebbero la Bandiera blu, ma gli enti non hanno presentato la domanda”. È quanto dichiara a l’Immediato, Antonio Capacchione, presidente regionale del Sindacato italiano balneari (Sib).

Antonio Capacchione, presidente Sib (Sindacato italiano balneari) Puglia

“Diverse località della Puglia, a mio avviso meriterebbero la Bandiera blu, ma gli enti non hanno presentato la domanda”. È quanto dichiara a l’Immediato, Antonio Capacchione, presidente regionale del Sindacato italiano balneari (Sib). “Sono convinto che la Puglia meriti più Bandiere blu rispetto a quelle ottenute, in riferimento ad altre regioni italiane”. La ventottesima edizione della Fee, la Fondazione per l’Educazione Ambientale (in collaborazione con Enel Sole), ha assegnato 10 vessilli blu alle coste pugliesi, che si piazzano al quinto posto tra le spiagge premiate d’Italia: 4 sono nel Salento (Otranto, Melendugno, Castro, Salve), 4 in provincia di Bari (Polignano a Mare, Monopoli-Lido Rosso, Castello S.Stefano, Capitolo), 2 nel brindisino (Fasano, Ostuni), una nella Bat (per il Centro Urbano Cannafesca di Margherita di Savoia), una nel tarantino (Marina di Ginosa).

Nessuna per il Gargano. Un’assenza che si traduce in uno smacco per la reputazione del turismo blu del Promontorio, dove il prodotto mare rappresenta la principale motivazione di viaggio e vacanza e l’attrattiva delle spiagge ogni anno attira orde di turisti stranieri. Si salva, nella categoria “approdi turistici”, Rodi Garganico, tra i 62 che potranno issare il vessillo di qualità che la Fondazione per l’Educazione ambientale ha istituito nel 1987, per premiare le località turistiche balneari che rispondono a precisi requisiti che concorrono alla gestione sostenibile del territorio. Proprio Rodi Garganico, assieme a Porto Recanati, Alba Adriatica o Sanremo, si classifica tra le bocciature eccellenti dell’edizione 2014, avendo collezionato vessilli blu per circa un decennio.
Tra le new entry, invece, la città delle saline, in cui opera lo stesso Capacchione. “Per quanto riguarda Margherita di Savoia -commenta l’operatore balneare- non è una sorpresa, in quanto i dati scientifici dell’Arpa e della giunta regionale, con le delibere che è tenuta ad adottare ogni primavera, sulla base delle direttive europee, hanno confermato, già negli anni scorsi, l’eccellenza del mare antistante la costa”. Margherita di Savoia si accaparrò a metà degli anni Novanta la sua prima Bandiera blu. “Poi non ha più presentato la domanda”, fa sapere il presidente del Sib Puglia, soddisfatto per il risultato raggiunto nel suo comune di origine, nelle passate stagioni estive travolto dagli effetti disastrosi che la “polemica ingigantita da internet” comportò per il comparto delle imprese balneari, all’esito della mappatura del malfunzionamento dei depuratori pugliesi ad opera dei tecnici di Goletta Verde.
“Stupisce la situazione del Gargano. A mio avviso -continua il presidente Capacchione- c’è un po’ di disattenzione da parte delle località marine del Gargano. Mi auguro che l’anno prossimo presentino diverse località del Gargano la domanda per la Bandiera blu. La domanda è di spettanza dell’ente locale -precisa- e ci sarà stata una disattenzione degli amministratori locali, magari anche dell’imprenditoria del posto che non ha sollecitato i Comuni. Le Bandiere blu sono non solo la conferma della bontà delle acque, dei servizi, dell’impegno in materia ambientale, ma costituiscono un’occasione per rinnovare e moltiplicare l’impegno in queste tematiche. Per cui l’augurio –esorta infine il numero uno dei balneari pugliesi- è che tutte le località moltiplichino le energie per assicurare una maggiore tutela dell’ambiente”.
In tutto 163 i Comuni che hanno presentato la propria candidatura alla Fee. Tra gli indicatori essenziali per una candidatura di successo, il corretto funzionamento degli impianti di depurazione, l’accorta gestione dei rifiuti (con particolare riguardo alla riduzione della produzione, ai risultati raggiunti in tema di raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi), oltre che l’attenzione per l’arredo e decoro urbano, la cura e pulizia delle spiagge e l’accessibilità delle stesse, con particolare riguardo alle categorie di utenti con esigenze speciali. Poi anche la presenza nelle località balneari di aree pedonali e ciclabili, le attività e iniziative di educazione ambientale nelle scuole e per i vacanzieri, oltre alla qualità delle strutture alberghiere, rappresentano importanti parametri ai fini della valutazione che si estende agli ultimi quattro anni.