L’Assemblea dei sindaci di Capitanata, riunita nella sede della Provincia in Via Telesforo, ha approvato il bilancio preventivo del 2017, ma lo ha fatto non senza strascichi polemici, dal momento che entrambi i primi cittadini civici, Antonio Tutolo di Lucera e Franco Metta di Cerignola, alleati del presidente Francesco Miglio, hanno preferito restare nelle rispettive città. Un segnale per la situazione dell’edilizia scolastica e per alcune materie ambientali? Forse.
Landella attacca Miglio
Il sindaco di Foggia, Franco Landella non ha fatto mancare la sua nota sferzante, dopo i fatti e i ritardi dell’apertura del casello autostradale. “Il governo dei processi inseriti nel cosiddetto “Patto per la Puglia” è stato l’emblema della vocazione ad una sorta di ingiustificata egemonia che non è stata esercitata neppure quando la Provincia di Foggia era ancora nella pienezza di tutte le sue funzioni. In quell’occasione, con una Amministrazione guidata dal centrodestra, nella persona dell’onorevole Antonio Pepe, la Provincia riconobbe al Comune di Foggia, guidato dal centrosinistra, nella persona dell’allora sindaco Gianni Mongelli, il ruolo di Comune capofila nel lambito del Piano Strategico di Area Vasta “Capitanata 2020”. In questa circostanza, invece, il presidente Miglio ha inteso accentrare a Palazzo Dogana la guida della Cabina di Regia. Abbiamo provato a comprendere le ragioni di questa scelta, immaginando fossero dettate dalla volontà di trovare un luogo di sintesi tra le istanze di tutti i Comuni del territorio. Purtroppo abbiamo poi rilevato che eravamo in presenza di tutt’altra strategia, confermata dal comportamento tenuto dal presidente sul bilancio provinciale, rispetto al quale non c’è stata alcuna condivisione con il Comune di Foggia, tenuto alla porta quasi come un ospite indesiderato al quale si chiedeva esclusivamente di ratificare determinazioni immaginate ed assunte in autonomia.
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Una prassi che stigmatizziamo con forza – continua Landella – e che mi ha indotto a non prendere parte personalmente questa mattina all’Assemblea dei sindaci chiamata ad approvare, sia pure con un voto non vincolante, il bilancio di previsione già adottato dal Consiglio provinciale. Nonostante questa mia decisione, però, il Comune di Foggia non ha disertato la riunione, alla quale ha partecipato l’assessore Sergio Cangelli, che ha espresso il proprio dissenso con il suo voto contrario al documento contabile. Una partecipazione che è stata determinante per permettere lo svolgimento della seduta, viste le numerose assenze dei Comuni di Capitanata, tra le quali spiccano quelle di Cerignola e Lucera, che non hanno neppure inviato un proprio delegato. Un dato, quest’ultimo, che non può sfuggire, sia per il suo valore politico, dal momento che sia Cerignola sia Lucera sono guidate da sindaci che aderiscono al movimento “Capitanata Civica” di cui Miglio è espressione, sia per le sue potenziali ricadute”.
Miglio e RiccardiLa lobby dell’eolico
La riunione di oggi è stata anche l’occasione per alcuni primi cittadini della Daunia di fare il punto sull’affaire eolico. La lobby del vento, come si sa, si rifiuta di pagare le royalties previste ai Comuni, dopo la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche del 2 febbraio 2016, secondo la quale le clausole convenzionali che prevedono la corresponsione di royalties a favore delle amministrazioni sono prive di causa, adottate in violazione di legge, distorsive della concorrenza e lesive della libertà di impresa e in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria.
Sono numerosissimi i contenziosi in ciascun Comune dotato di pale eoliche, tutti ancora senza provvedimenti e pronunciamenti da parte del Tar. Della questione si sta occupando il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, che ha sollecitato una soluzione al tavolo Anci, facendo pressing con i parlamentari Pd, Boccia e Rosato. “Abbiamo diversi milioni di euro da riscuotere, il tavolo nazionale ha risolto con un emendamento, le lobbies dell’eolico devono pagare quelle royalties che riguardano le convenzioni stipulate prima del 2010”, ha detto in Assemblea. Ovviamente nei Monti Dauni quasi tutte le convenzioni hanno atti datati. “Proviamo tutti a fare la nostra parte per far approvare l’emendamento e se non sarà approvato, dobbiamo avviare una protesta vibrante, l’ipotesi di transazione l’ho scartata a priori, preferisco una sentenza. Promuoviamo ogni iniziativa per spingere gli organi politici ad occuparsi della materia. L’Anci nazionale ha posto il tema come priorità”, ha concluso Riccardi. Forte la spinta del sindaco di Rocchetta Sant’Antonio Valentino Petruzzi “Chi tiene polvere spari, noi abbiamo già contattato i parlamentari Umberto D’Ottavio del Pd e Laura Castelli del M5S”.