Si è tenuta oggi presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, la tavola rotonda sulla sanità organizzata da FAC Puglia (Forum Associazioni di Categoria) tra i candidati alla Presidenza della Regione Puglia Antonella Laricchia (M5S), Michele Emiliano (centrosinistra) e Francesco Schittulli (Oltre con Fitto). Al centro del dibattito, l’attuale situazione del welfare socio-sanitario della Puglia che registra un drammatico deficit dei Lea (livelli essenziali di assistenza) rispetto alle altre regioni italiane. Nel territorio pugliese, infatti, si possono contare appena 4mila posti letto per anziani non autosufficienti, a fronte dei 60mila della Lombardia e 40mila del Veneto.
“Dobbiamo porci il problema su come ristrutturare tutta l’organizzazione socio-sanitaria – ha spiegato il segretario del Pd Emiliano – perché questo settore produca sia servizi adeguati alle famiglie che hanno bisogno soprattutto nella cura delle patologie croniche, sia posti di lavoro, tenendo d’occhio la gestione economica per evitare sprechi e duplicazioni. Ho evidenziato la mia intenzione di iscrivere la nostra Regione alla misurazione delle performance sanitarie dell’Istituto sant’Anna, in modo da poter studiare punti forti e punti deboli comparandoli a quelli delle altre regioni. Mi batterò perché la giustizia e l’eguaglianza siano rispettati soprattutto a tutela delle fasce più povere e deboli della popolazione. Come ho già detto più volte, il mio compito è assicurare i servizi al cittadino, come ci dice l’articolo 3 della Costituzione: ‘È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini'”. Tre le proposte di Schittulli: “Se diventassi presidente della Regione Puglia – ha spiegato- coinvolgerei direttamente ed attivamente la dottoressa De Giorgi, per recuperare il gap che abbiamo rispetto alle altre regioni d’Italia sul numero dei posti letto per i non autosufficienti, servono personale e operatori sanitari preparati. Occorre una seria programmazione, snella, non farcita di norme, regole che appesantiscono le procedure. La nostra regione non può più essere la Cenerentola d’Italia per i livelli essenziali di assistenza (LEA)”. E ancora: “Sono contrario al proliferare di sigle che comportano confusione e disuguaglianze assistenziali. Inorridisco di fronte a questo sistema ormai portato avanti da dieci anni da un disastroso governo di sinistra. I cittadini e i pazienti devono avere un equo trattamento socio-sanitario. Il mio governo porrà, nella concretezza dei fatti, al centro di ogni azione il cittadino, specie il paziente e il non autosufficiente, che rappresentano l’anello debole della nostra società. Grande attenzione e rispetto va quindi rivolta a tutti gli operatori socio – sanitari del settore che, con conclamate difficoltà, quotidianamente si rapportano con amore verso coloro che soffrono, esaltando la loro mission: prendersi cura del paziente (e non dei costi). Lo stato di sofferenza umana e fisica dei non autosufficienti richiede da parte delle istituzioni, e quindi della Regione Puglia, un forte impegno attraverso anche l’implementazione delle risorse professionali”.
Il Movimento 5 Stelle punta dritto alle “responsabilità” dei dieci anni del governo guidato da Nichi Vendola. “Questa carenza non è la prima che ci lascia la politica regionale dei vecchi partiti – dichiara la candidata governatrice Antonella Laricchia (M5S) –. Settori come questi richiedono una pianificazione seria che deve inevitabilmente partire dalle necessità del territorio: liste d’attesa e dati epidemiologici. Invece, finora, per i partiti la sanità sembra aver avuto solamente un fine clientelare. Con il limite dei due mandati che ci auto-imponiamo, possiamo avere finalmente quelle mani libere per compiere le scelte più opportune nell’interesse della comunità pugliese. Abbiamo tutta la motivazione necessaria a migliorare l’attuale precaria soluzione della sanità della nostra regione”. In merito alle strutture socio-sanitarie, il Movimento 5 Stelle ha proposto una revisione del regolamento 4 del 2007, prevedendo una sola tipologia di Rsa (residenze sanitarie assistenziali) in cui la Regione Puglia interviene con una quota giornaliera in base alla patologia. “Semplificazione ed informatizzazione, insieme all’assistenza domiciliare ed alla centralizzazione degli acquisti – conclude Antonella Laricchia (M5S) – rappresentano un’importante opportunità di risparmio di risorse per il sistema sanitario e di efficientemente dello stesso”.