Nuovo incontro pubblico a Foggia promosso dal MoVimento 5 Stelle su impegno del presidente della Commissione Ambiente e Territorio, l’ingegner Giovanni Quarato, sull’urbanistica e il Pug.
A discutere in maniera franca “dalle parole ai fatti” come recitava il claim dell’incontro il super assessore comunale Pino Galasso, il presidente dell’Ordine degli Architetti Francesco Faccilongo, il presidente di Ance Foggia Ivano Chierici e un gruppo di imprenditori e tecnici edili.
Dopo la bocciatura in aula in Consiglio comunale della delibera avanzata da Galasso sulla inattualità del Social Housing, restano i dubbi su come si potrà redigere l’annoso Piano urbanistico generale avendo tenuto in piedi il mega piano di lottizzazione da 2700 appartamenti e 72 ettari di consumo di suolo con la contropartita di 352 alloggi popolari. L’amministrazione non ha ancora convocato i 27 soggetti interessati nel 2008 al piano di edilizia contrattata.
L’idea dell’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici è quella di procedere su un doppio binario: andare avanti col Pug e con l’archistar Francesco Karrer che se ne sta occupando ormai da 15 anni ipotizzando due possibili scenari. Uno con il Social Housing realizzato e l’altro con la campagna ancora vergine.
“La mia professione si sta svuotando, la città si sta spopolando, chi le deve abitare queste case? Con tutto il patrimonio in vendita che abbiamo, ci siamo tutti impoveriti perché il valore immobiliare dei nostri immobili si è dimezzato. Ritengo siano degli eroi quelli che lavorano ancora in questa città. Il Pug serve, abbiamo un centro svuotato, è una città solo per i dipendenti. Commercianti e imprenditori stanno andando via. Oggi abbiamo un nuovo perimetro, l’Orbitale, ed è lì che abbiamo delle sacche su cui intervenire. Il Social Housing prevede 30, 40 interventi, che incidono pesantemente su tutta la città. Non è possibile pensare un Pug su due strade”, è stato il commento di Faccilongo.
Ivano Chierici dal canto suo è stato sibillino in ordine alle imprese interessate al Social Housing, a suo avviso tutti e 27 risponderebbero che sono interessati ad edificare.
“Non ce ne usciremo. Finora si è deciso di non decidere. Oggi sono rincuorato di andare avanti su due binari. Noi dobbiamo riportare in auge il centro cittadino, stiamo pensando di riportare la camera di commercio in centro città. Con incentivi possiamo riqualificare i quartieri settecenteschi”.
Netto l’assessore Galasso. “Ma vogliamo dire a Karrer se si deve tenere conto o no del Social Housing? È una domanda sbagliata, perché il Social Housing diventa per legge variante urbanistica solo dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del presidente della Regione Puglia. Questo accordo di programma è particolare perché è una iniziativa pubblica che nasce dal bando comunale del 2008 su cui pendono due sentenze. Il Pug deve andare avanti”.
“Il Pug deve tenere conto di quello che è e non di quello che non è”, ha sottolineato Quarato, il quale ha paragonato il Social Housing ai Prouust che non trovano una realizzazione reale da tanti anni perché furono proposti con condizioni di mercato immobiliare e di costi di produzione totalmente diversi.
La cittadella dello sport che sarebbe dovuta sorgere all’ingresso del Salice Nuovo è solo un miraggio. E di “Foggia 2” del compianto don Michele Perrone, che aveva ipotizzato come oneri urbanistici il rifacimento del ponte su Via Bari, neppure l’ombra.
“L’impresa deve fare margine, non possiamo lasciare un’urbanistica caotica e casuale e non dobbiamo lasciare le cose al caso, l’oggetto del Pug è dare a Foggia una nuova forma con nuove letture e azioni coerenti: ridurre la distanza degli spostamenti, rigenerare porzioni della città considerandole fattori identitari, ristrutturandole fino ad abbattere gli edifici degradati e insalubri, recuperando spazi per la natura insieme a quelli per i cittadini. Una città brutta è meno attrattiva”.