Un bilancio di trent’anni di impegno a fianco dei cittadini onesti e una riflessione amara sul futuro della giustizia nel “caso Foggia”. Con un documento dai toni lucidi e determinati, la Fondazione Antiusura Buon Samaritano richiama l’attenzione sulle difficoltà strutturali del sistema giudiziario in Capitanata, sollevando un appello per il ripristino di un secondo tribunale e una revisione urgente della geografia giudiziaria.
Tre decenni di impegno civile contro la criminalità
“In 30 anni abbiamo accolto 5.000 famiglie, erogato oltre 16 milioni di euro in prestiti e ci siamo costituiti parte civile in decine di processi, tutti conclusi con condanne”, scrive la fondazione. Nessuna ritorsione subita, nessun passo indietro, ma la consapevolezza che la lotta al crimine non può poggiare solo sulle spalle della società civile.
Al fianco di realtà come Libera, l’associazione antiracket Luigi e Aurelio Luciani, l’associazione Giovanni Panunzio e tanti altri presidi sociali, la fondazione rivendica il ruolo di “avamposto fiero ed impavido” contro l’arroganza e l’efferatezza della criminalità. Un’azione condotta insieme a quella che definiscono “la squadra Stato”, a partire dalla Procura della Repubblica di Foggia guidata fino a oggi dal procuratore Ludovico Vaccaro.
L’allarme sulle candidature per la Procura
Ma è proprio sul punto del cambio di vertice in procura che la Fondazione lancia l’allarme. Al recente bando per il posto di procuratore capo a Foggia, sono pervenute solo due candidature: quella del procuratore Renato Nitti e quella del sostituto procuratore Enrico Infante. Due magistrati di valore, sottolinea la fondazione, ma il dato numerico preoccupa.
“Per Bologna e Firenze si sono candidati rispettivamente in 15 e in 18 – si legge nella nota – mentre per Foggia, una delle procure più grandi e complesse d’Italia, solo due candidature, arrivate peraltro in extremis”. Una realtà che dimostra, secondo l’ente, “l’onerosità e la complessità della gestione della procura foggiana”, un elemento che non può essere ignorato.
“Serve un secondo tribunale, è una questione di difesa del territorio”
La riflessione si estende alle carenze strutturali del sistema giudiziario in Capitanata. La Fondazione Antiusura invita il governo e le istituzioni ad attivarsi per una revisione della geografia giudiziaria, invocando il ripristino di un secondo tribunale in un territorio vastissimo e ad altissima densità criminale.
Una richiesta che si inserisce nel quadro della difesa della legalità, in un territorio dove la criminalità organizzata è ancora profondamente radicata e diffusa. “Non basta la società civile, serve uno Stato forte, presente, capace di agire con risorse e strumenti adeguati”, è il messaggio che arriva forte e chiaro.
Un riconoscimento, infine, al lavoro svolto dalla procura uscente e ai magistrati candidati alla successione, definiti “esempio di responsabilità e dedizione”. Ma anche un monito: Foggia non può più essere lasciata sola.