È scontro aperto tra l’Ordine dei Fisioterapisti e la direzione generale del Policlinico Riuniti di Foggia. Al centro della polemica, l’avviso interno per l’assegnazione di un incarico dirigenziale, pubblicato dall’azienda ospedaliera il 23 gennaio scorso con il DDG n. 44 del 21/01/2025, relativo alla Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale “Servizi Professioni Sanitarie Area 1”.
Secondo il presidente dell’Ordine, Giulio Conticelli, il bando – rivolto unicamente ai dirigenti dei servizi infermieristici – viola apertamente l’art. 6 della legge 251 del 2000, che prevede l’accesso alla dirigenza per tutte le professioni sanitarie e non solo per una singola area.
“Discriminazione evidente e in contrasto con la legge”
“È indubbio e indiscutibile che l’avviso in oggetto esclude in maniera arbitraria e illegittima i professionisti delle aree tecnico-sanitaria, ostetrica, riabilitativa e della prevenzione”, scrive Conticelli, sottolineando come la normativa vigente imponga criteri di equità nell’accesso alla dirigenza sanitaria. Il bando risulterebbe dunque “palesemente discriminatorio” e lesivo del principio di pari opportunità tra le professioni.
A supporto della propria tesi, l’Ordine dei Fisioterapisti cita diverse pronunce della giustizia amministrativa, che hanno ribadito l’illegittimità di bandi simili, confermando l’obbligo delle aziende sanitarie di rispettare il principio di apertura trasversale agli incarichi dirigenziali.
“Il direttore generale annulli subito l’avviso”
Conticelli rivolge un appello formale al commissario del Policlinico, Giuseppe Pasqualone, chiedendo di procedere all’annullamento in autotutela del DDG n. 44. “Ripristinare la legalità e il rispetto della normativa vigente è un dovere – afferma –. Non possiamo accettare che una pubblica amministrazione, per di più in ambito sanitario, agisca in spregio alle regole che tutelano l’intera categoria professionale”.
Il caso potrebbe ora approdare nelle aule giudiziarie se non dovessero arrivare risposte immediate. Sullo sfondo resta il tema, mai sopito, dell’equilibrio tra le varie componenti del sistema sanitario e della giusta valorizzazione delle professionalità non mediche, spesso escluse dalle posizioni apicali.