Operazione ad ampio raggio quella condotta dalla Guardia di finanza di Bari, che ha eseguito otto misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti accusati di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, si inseriscono nell’ambito di un’articolata inchiesta che punta a disarticolare una rete criminale legata al clan Misceo, già riconosciuto giudiziariamente nell’ambito dell’operazione “Ampio Spettro”.
Droga, linguaggi in codice e consegne con i cestini
Le indagini, coordinate dalla DDA e portate avanti dagli uomini del GICO del Nucleo PEF Bari, hanno svelato un sistema ben strutturato di spaccio operante soprattutto a Noicattaro, ma con ramificazioni in numerosi comuni limitrofi tra cui Gioia del Colle, Triggiano, Capurso, Fasano e Bari. Il quartier generale operativo si trovava nel centro storico noiano, con “punti vendita” attivi 24 ore su 24, dove la droga veniva consegnata attraverso il tradizionale “calo dei cestini”.
Ma lo spaccio avveniva anche “a chiamata”, soprattutto di notte e nei luoghi della movida barese, con consegne a domicilio. Per sfuggire ai controlli, i componenti della rete utilizzavano un linguaggio allusivo: “bob” per la marijuana, “giubbotto della Versace” o “filo spinato” per la cocaina, “limoni” per l’hashish, mentre l’arrivo di partite ingenti di droga veniva annunciato con espressioni come “il Papa che arriva da Roma”. Il denaro veniva indicato come “documenti”.
Sequestri e arresti durante le indagini
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati 5 chili di cocaina, 16 chili di hashish e 21 chili di marijuana, oltre a una pistola con caricatore e 22 proiettili. Sette i corrieri arrestati in flagranza di reato, mentre sono stati individuati anche cinque depositi – le cosiddette “cupe” – dove la droga veniva stoccata e preparata per la distribuzione.
Clan mafioso operativo anche dal carcere
L’organizzazione, secondo l’impostazione accusatoria, agiva sotto il controllo del clan Misceo, con una sede decisionale che sarebbe attualmente situata all’interno del carcere di Napoli-Secondigliano. Già lo scorso 1° aprile erano state eseguite altre 22 misure cautelari per reati aggravati dall’agevolazione mafiosa: associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e tentato omicidio.
Indagati si avvalgono della facoltà di non rispondere
Tutti e otto gli arrestati odierni, alcuni dei quali già detenuti per altri reati, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Due ulteriori richieste di misura cautelare sono invece state rigettate per assenza di esigenze cautelari.
Come sempre, si ricorda che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che ogni eventuale responsabilità penale dovrà essere accertata nel corso del processo, nel pieno rispetto del principio del contraddittorio.