Il dem Mariano Rauseo non è stato ancora interpellato. Ma forse urgono suggerimenti e lezioni pratiche di organizzazione di un congresso per i meloniani di Foggia e di Cerignola, se è vero che manca ancora la data della consultazione degli iscritti a Fratelli d’Italia per via della difficoltà di immaginare la giornata di votazione e soprattutto della difficoltà di bloccare e prenotare un luogo fisico della città in cui convocare i circa 1000 tesserati chiamati a scegliere il segretario cittadino.
I dirigenti locali sembrano lontani dallo slogan delle scorse politiche che li voleva sempre “Pronti”. In provincia di Bari, dopo l’elezione della segretaria uscente, sono state pubblicate le date del congresso per ciascun comune. Ma a Foggia si continua a rinviare l’appuntamento, in attesa di decisioni nazionali sulla nuova presidenza del Parco del Gargano, che potrebbe essere affidata a Raffaele Di Mauro, liberando così il suo seggio in Consiglio comunale a favore di Salvatore De Martino. Ma le scelte tardano ad arrivare e la ricerca di una sintesi all’interno del partito appare sempre più complessa.
Se De Martino, fedelissimo dell’onorevole Giandonato La Salandra, dovesse tirarsi fuori dalla partita, resterebbero in campo i nomi di Mario Giampietro e Daria Cascarano. Stando ai rumors, il gruppo vicino al deputato, con il segretario provinciale e consigliere regionale Giannicola De Leonardis in testa, potrebbe convergere sulla mozione di Giampietro pur di contrastare l’ala del partito che sostiene Cascarano, attorno alla quale si sono raccolti Bruno Longo, i fittiani e i militanti vicini alla senatrice Annamaria Fallucchi.
Queste divergenze si intrecciano con altre urgenze interne a Fratelli d’Italia in vista delle prossime elezioni regionali. Non è un mistero che il consigliere comunale Giuseppe Mainiero abbia recuperato il suo storico rapporto amicale e politico con La Salandra, che sta tentando faticosamente, attraverso il suo format “Confronti”, di aprirsi a mondi diversi dalla destra tradizionale.
E non è un mistero che Mainiero, primo fondatore di Fratelli d’Italia a Foggia, possa vantare relazioni decennali con la premier Giorgia Meloni e con il ministro Guido Crosetto. Tuttavia, lo Statuto del partito prevede che chi si iscrive debba aderire anche al gruppo consiliare locale. Ma Mainiero potrebbe mai rinunciare alla sua indipendenza in aula?
C’è chi, tra i meloniani, sostiene che il suo ingresso nel partito e una possibile candidatura alle regionali per Fratelli d’Italia possano rappresentare il viatico necessario per ricostruire una leadership riconosciuta all’interno del centrodestra.
In quell’area politica, molti sperano in una chiusura anticipata dell’esperienza sindacale di Maria Aida Episcopo. Il campo largo progressista, nonostante le dichiarazioni ufficiali, appare sempre più diviso: Pd e M5S, ad esempio, sarebbero in disaccordo perfino su tempi e modalità di avvio dei lavori per la riqualificazione della vecchia isola pedonale.
Se davvero dovesse aprirsi una crisi nella maggioranza, il centrodestra avrebbe una figura capace di federare i diversi interessi interni? In tanti alzano le spalle. Al momento, le leadership – salvo i parlamentari che già nel 2023 avevano rifiutato la candidatura a sindaco e Giannicola De Leonardis, che sogna la presidenza della Provincia tornata a voto popolare per chiudere la sua carriera – sono tutte da costruire.
Le regionali, sia per i candidati che per i grandi elettori, potrebbero essere un trampolino di lancio per misurare il proprio consenso. Non solo per l’ex poliziotta Rita Montrone, ma anche per altre personalità, come Concetta Soragnese, attuale coordinatrice dei Dipartimenti di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Consiglio comunale, e Claudio Amorese, capogruppo del partito in aula.