Dopo la decisione del governo di non sciogliere il Comune di Bari per infiltrazioni mafiose, il dibattito sulle norme che regolano lo scioglimento degli enti locali si riaccende. A prendere la parola è Franco Landella, ex sindaco di Foggia, il cui Consiglio comunale venne sciolto per mafia nel 2021.
“Oggi a Bari è uscito il sole, mentre a Foggia continua a piovere e fa freddo”, scrive Landella in un lungo post sui social, prendendo spunto dalle parole di Antonio Decaro. “Sono felice per Bari e per i baresi, ma non posso fare a meno di pensare a ciò che è accaduto a Foggia e ad altri Comuni, sciolti con accuse meno gravi e fatti meno evidenti”.
“Due pesi e due misure, la legge non è uguale per tutti”
Secondo Landella, il confronto tra i due casi mette in luce una disparità di trattamento che non può essere ignorata. “Oggi molti si stanno ponendo la stessa domanda: perché ad alcuni Comuni viene concessa la possibilità di restare saldi, mentre ad altri viene tolto ogni diritto di esistere e la propria dignità?”.
L’ex sindaco sottolinea come il sistema attuale sia privo di criteri univoci e trasparenti, con decisioni che possono dipendere più dalla politica che dalla lotta alla criminalità organizzata. “Troppo spesso lo scioglimento di un Comune non è deciso dalla mafia, ma dagli avversari politici”, accusa Landella, che ricorda come il suo caso sia stato determinato da un governo targato PD e Cinque Stelle.
“Nessun legame con la mafia, ma il Comune è stato sciolto”
Nel post, Landella torna a ribadire la sua estraneità ai fatti di mafia, citando le sentenze che lo scagionano da qualsiasi collegamento con la criminalità organizzata. “Non c’è mai stata alcuna inchiesta per mafia che abbia coinvolto la mia amministrazione”, afferma, evidenziando come il commissariamento del Comune non abbia annullato nessun atto amministrativo prodotto durante il suo mandato.
L’ex primo cittadino evidenzia l’ambiguità dei criteri con cui vengono sciolti i Comuni, mettendo in contrapposizione la sorte di Foggia con quella di Bari. “Mentre alcuni enti locali vengono commissariati anche per accuse meno gravi, altri rimangono in piedi nonostante inchieste e arresti che coinvolgono figure di spicco delle amministrazioni”.
“Serve una riforma della legge sullo scioglimento dei Comuni”
Landella lancia un appello affinché si intervenga sul piano normativo per evitare arbitrarietà e strumentalizzazioni politiche. “Questa legge è diventata terreno fertile per giochi di potere e disuguaglianza. Oggi, forse ancora più di ieri, serve una riforma che garantisca imparzialità, senza sacrificare la lotta sacrosanta alla mafia”.
Il post si chiude con una riflessione amara: “Stasera nella mia Foggia continua a piovere e fa freddo, ma sono certo che la primavera arriverà presto”. .