A Bari resta alta la tensione sul fronte della legalità dopo la decisione del governo di non sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Il sindaco Vito Leccese, intervenuto a margine di un convegno, ha riconosciuto che in città “permangono zone grigie”, ma ha assicurato la volontà dell’amministrazione di “scavare profondamente per rimuovere quello che c’è di marcio e illegale”.
Secondo Leccese, le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Bari negli ultimi mesi “non rendevano giustizia a una città che negli ultimi vent’anni è cresciuta tantissimo”, grazie all’azione congiunta di magistratura, forze dell’ordine e politiche di antimafia sociale. Un riferimento chiaro alle inchieste sul voto di scambio politico-mafioso, che a partire da marzo 2024 hanno scosso il capoluogo pugliese e acceso il dibattito sulla trasparenza nella gestione pubblica.
Forza Italia attacca: “Municipalizzate in mano alla mafia, responsabilità politiche pesanti”
Ma mentre Leccese parla di “sospiro di sollievo”, il centrodestra non risparmia critiche e attacchi. Secondo i parlamentari pugliesi di Forza Italia, tra cui Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta, Vito De Palma, Giorgio Lovecchio e Antonio Trevisi, il mancato scioglimento del Comune “non cancella anni di silenzi e di omessi controlli”.
Al centro delle polemiche c’è il possibile commissariamento di tre municipalizzate su quattro. Un’eventualità che, se confermata, sarebbe la prova dell’infiltrazione mafiosa nelle società pubbliche baresi. “Il sindaco Decaro deteneva la delega alle municipalizzate: dov’era mentre la mafia si appropriava di queste società?”, accusano i parlamentari forzisti, puntando il dito contro la precedente amministrazione.
Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, che parla di “ombra inquietante” sulla gestione del Comune e delle sue società. “Le municipalizzate non si animano da sole”, ha dichiarato Gasparri, “sono il braccio operativo del Comune e se vengono commissariate significa che qualcuno ha precise responsabilità”.
Nel mirino ci sarebbero Amiu (rifiuti), Multiservizi e Amtab (trasporti), con possibili legami tra assunzioni, stabilizzazioni e voto di scambio. “Se qualcuno pensa di esultare per il mancato scioglimento, si sbaglia di grosso. Bari è sommersa dal fango”, ha concluso Gasparri.
Legalità e trasparenza, sfida ancora aperta
L’amministrazione comunale si prepara ora ad affrontare una fase delicata, tra la necessità di rilanciare l’immagine della città e la gestione delle inchieste in corso. Il commissariamento delle municipalizzate, se confermato, rischierebbe di aprire un nuovo fronte di polemica politica e istituzionale, con possibili ricadute sulle prossime elezioni amministrative.
La battaglia per la trasparenza e la legalità a Bari è tutt’altro che conclusa.