La battaglia politica per il terzo mandato di Luca Zaia in Veneto potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini settentrionali, aprendo uno spiraglio per un eventuale Emiliano Ter in Puglia. A riportare l’attenzione sulla questione è stata la nota diffusa dalla Lega dopo il consiglio federale, riunitosi a Roma, in cui il segretario Matteo Salvini ha blindato la leadership di Zaia, definendo il Veneto una “terra che non si tocca”. Come riferisce Ansa, la mossa di Salvini non solo conferma il sostegno al governatore veneto, ma potrebbe fare da apripista a strategie analoghe in altre regioni, inclusa la Puglia.
La Lega compatta su Zaia e il terzo mandato
Durante il consiglio federale, Salvini ha ribadito la “totale sintonia” con Zaia e il modello di “buon governo” che la Lega rivendica in Veneto, sottolineando che la regione non può essere sottratta al Carroccio. Nonostante il limite legale dei due mandati, che attualmente impedirebbe una nuova candidatura del governatore, la Lega non esclude di sfidare questa regola. “Con gli alleati troveremo una quadra”, ha dichiarato Salvini a Bruno Vespa, esprimendo fiducia nella possibilità di un accordo con Fratelli d’Italia e Forza Italia, pur lasciando aperta la porta a una corsa in solitaria.
Il caso veneto ha scatenato tensioni all’interno del centrodestra. Fratelli d’Italia punta su un candidato alternativo, probabilmente il senatore Luca De Carlo, mentre Forza Italia resta contraria a sbloccare il limite dei mandati. Le frecciate di Maurizio Gasparri contro Zaia, che secondo il forzista “va sfamato”, hanno ulteriormente irritato la Liga Veneta.
Riflessioni per la Puglia: l’ipotesi Emiliano Ter
Lo scenario veneto sembra fornire un assist a Michele Emiliano, il cui nome torna a circolare per un possibile terzo mandato in Puglia. Pur mostrando apertura a una candidatura dell’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, Emiliano osserva con attenzione il dibattito in Veneto, che potrebbe spianare la strada a una sua ulteriore ricandidatura.
Anche in Campania, il governatore Vincenzo De Luca è in attesa del verdetto della Corte costituzionale sulla legge regionale che gli consentirebbe di ricandidarsi. In questo contesto, l’endorsement a Zaia e De Luca da parte del sindaco di Milano Beppe Sala ha contribuito ad alimentare il dibattito. Sala ha definito i due governatori esempi di buona amministrazione, sostenendo che “bloccare il terzo mandato sarebbe un errore”.
Centrodestra a rischio fratture
La posta in gioco per la Lega è alta. La perdita del Veneto rappresenterebbe un colpo simbolico per il Carroccio, al governo della regione da 15 anni. Ma la difesa a oltranza di Zaia rischia di incrinare ulteriormente i rapporti con gli alleati. Massimiliano Romeo, capogruppo leghista al Senato, ha dichiarato che “la Lega vuole tenere le regioni che governa”, lasciando intendere che il partito è pronto a correre da solo se necessario. Anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, si è detto “assolutamente” al fianco di Zaia, mostrando fiducia nella possibilità di trovare un’intesa.
Un precedente politico e normativo
La battaglia per il terzo mandato non è solo una questione interna al centrodestra, ma apre interrogativi sul futuro dei governi regionali in tutta Italia. Come sottolinea Ansa, l’esito della sfida in Veneto e Campania potrebbe influenzare direttamente la situazione pugliese, dove Emiliano ha più volte ribadito l’importanza della continuità amministrativa per garantire lo sviluppo del territorio.
Con il congresso nazionale della Lega previsto a marzo, Salvini dovrà affrontare le richieste di un nord che si sente poco sostenuto e un sud che rivendica maggiore rappresentanza. Per Emiliano, invece, il prossimo futuro dipenderà da come evolverà il dibattito normativo e politico sul limite dei mandati. Se Zaia riuscirà a candidarsi di nuovo, le porte per un Emiliano Ter potrebbero aprirsi definitivamente.