Emergono nuovi dettaglio sul caso del minorenne sequestrato nei campi di Foggia. Un grave episodio di violenza verificatosi tra il 28 e il 29 novembre, con un sequestro di persona ai danni di un 15enne. I responsabili, identificati in Abel Petre, Simon Petre e Cain Petre e altri complici non ancora individuati, avrebbero agito con modalità brutali e premeditate.
Secondo le ricostruzioni, il gruppo avrebbe fatto irruzione nell’abitazione del minore, prelevandolo con la forza e chiudendolo nel bagagliaio di un’Audi Q3. Il ragazzo è stato successivamente trasportato contro la sua volontà in un luogo isolato di campagna, dove è stato ulteriormente maltrattato, colpito con pugni e minacciato di morte con una pistola puntata al petto. L’episodio si è aggravato per la giovane età della vittima, pur attenuandosi per il rilascio del ragazzo, reso possibile grazie all’intervento delle autorità.
La vicenda si è ulteriormente complicata con un secondo episodio di violenza: gli stessi aggressori avrebbero costretto il minore e i suoi genitori a consegnare loro la figlia, anche quest’ultima 15enne, fidanzata del ragazzino picchiato. I due, nonostante la giovanissima età, hanno già un figlio neonato che gli aggressori avrebbero preteso di portare via insieme alla figlia. Questa ulteriore azione sarebbe stata perpetrata con l’uso di pistole, coltelli e mitragliatrici, accompagnate da espressioni intimidatorie come: “Ora non è più figlio vostro ma diventerà nostra moglie, lo scopiamo e lo lasciamo per strada”. Anche in questo caso, le vittime sarebbero state aggredite fisicamente con calci e pugni, e nuovamente minacciate di morte.
Il gruppo criminale avrebbe quindi agito con estrema violenza, spostando le vittime tra abitazioni e luoghi isolati, concludendo la loro serie di azioni intimidatorie con la minaccia di ritorsioni in caso di denuncia.
Le autorità giudiziarie hanno contestato i reati di sequestro di persona, violenza aggravata e minacce, con l’aggravante dell’uso di armi e della commissione dei fatti ai danni di minori. Le indagini proseguono per identificare tutti i responsabili e garantire giustizia per le vittime di questo evento drammatico.