Ha tutti i segni dell’omicidio di mafia, l’agguato a Bartolomeo Pio Notarangelo, 36enne di Vieste detto “Bartolo”, trapiantato a Mattinata dove è stato ucciso. L’uomo, cognato del pentito Andrea Quitadamo detto “Baffino junior” e parente del boss Angelo Notarangelo detto “Cintaridd”, ammazzato nel 2015, era ben noto agli inquirenti.
Al momento trapela poco o nulla dalle fonti investigative. Si sa solo che il killer (da capire se uno o più) ha giustiziato Notarangelo a colpi di fucile in una zona di Mattinatella, la stessa dove venne ucciso, a luglio 2023, Bartolomeo La Pomarda, anche quest’ultimo ritenuto vicino ai “Baffino”.
Le relazioni di Notarangelo, le parentele, le modalità dell’omicidio e i suoi precedenti penali portano ad avvalorare la pista mafiosa. Ad ottobre 2019, l’uomo fu arrestato dai carabinieri perché trovato in possesso di un chilo di cocaina e oltre 20mila euro in contanti. I militari lo sorpresero durante un controllo antidroga a Manfredonia.
Il 36enne era cognato, come detto, di Andrea Quitadamo, collaboratore di giustizia come suo fratello maggiore Antonio. I due “Baffino” facevano parte del clan garganico Lombardi-Scirpoli-Raduano. La vittima era inoltre imparentata ad Angelo Notarangelo, il boss di Vieste ucciso nel 2015. Per questo omicidio si è auto accusato il pentito Marco Raduano, successore di “Cintaridd” nella città del Pizzomunno fino alla sua decisione di collaborare con la giustizia lo scorso 15 marzo.
Il sindaco: “Chiedo all’assassino di costituirsi”
“Noi non abbiamo paura – ha scritto il sindaco Michele Bisceglia sui social -. Noi non vivremo nel terrore. Per la nostra comunità questo che stiamo vivendo è un periodo durissimo. Quanto successo oggi conferma quanto delicato sia questo momento. Dobbiamo rispondere continuando a chiamare per nome questi atti violenti e sconsiderati. Senza paura e a muso duro. Sappiatelo, voi che minate la nostra storia e la nostra credibilità, che questa comunità vi chiama proprio col vostro nome, senza se e senza ma: vigliacchi assassini. Perché non ci pieghiamo alla logica della violenza, della vendetta, della crudeltà gratuita. Perché non c’è alcuna logica e nessuna umanità nel lasciare orfani altri figli della nostra terra. La mafiosità di questo atto non si giustifica per nulla al mondo”.
E ancora: “Vergogna, vergogna, vergogna. Dobbiamo continuare ad avere fiducia nelle istituzioni democratiche, nelle forze dell’ordine, nella magistratura, nel lavoro di tante persone che continuano ad impegnarsi per il bene della nostra Mattinata. All’assassino chiedo di costituirsi, di pentirsi e di assumersi le proprie responsabilità. Dimostri di essere un uomo e non un animale. Sento dentro di me un profondo senso di sconforto e tristezza ma non di impotenza perché vivo le mie giornate nella consapevolezza che non riuscirete mai ad averla vinta sulla gente della mia comunità. Mattinata ed io, nel mio piccolo – conclude il sindaco -, non ci arrenderemo mai”.