È arrivato sul tavolo del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi il caso della foto del Pd di Manfredonia in compagnia di dirigenti e impiegati comunali. La notizia è stata pubblicata nelle scorse ore da l’Immediato ed è stata ripresa dal parlamentare sipontino, Giandiego Gatta, leader di Forza Italia, che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta.
“Il quotidiano on line ‘l’Immediato’ ha recentemente pubblicato una foto di Domenico La Marca, candidato sindaco della coalizione di sinistra ‘Insieme per Manfredonia’ – sostenuta dal Partito Democratico – che lo vede ritratto sulla scalinata della Chiesa del Carmine assieme a numerosi dipendenti e dirigenti comunali in servizio presso il Comune di Manfredonia. Detta foto – continua Gatta – sarebbe stata condivisa sul profilo Facebook del Pd; tra i dipendenti e dirigenti dell’amministrazione comunale di Manfredonia compaiono anche esponenti locali del Partito Democratico: tutto ciò a meno di un mese dalla competizione elettorale per l’elezione del sindaco e del parlamento europeo”.
Il deputato azzurro ricorda che “il Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici – D.P.R. 16/04/2013, n. 62 – prevede che il dipendente debba conformare la sua condotta al ‘dovere costituzionale di servire esclusivamente la Nazione con disciplina ed onore e di rispettare i princìpi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione’ e che ‘il comportamento del dipendente deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione’ (Articolo 2, commi 1 e 5). Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare’. È altresì richiesto al dipendente di rispettare i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e di agire in posizione di indipendenza e imparzialità (Articolo 3 commi 1 e 2)”.
Poi aggiunge: “D’altro canto, i dirigenti sono obbligati a tenere ‘comportamenti leali e trasparenti’ e ad adottare ‘un comportamento esemplare, in termini di integrità, imparzialità, buona fede e correttezza, parità di trattamento, equità, inclusione e ragionevolezza e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa’ (Articolo 14, comma 4); tali doveri costituiscono il precipitato dei principi costituzionali in tema di Pubblica Amministrazione, il primo dei quali è l’articolo 97, che pone l’imparzialità come suo valore fondante: tale disposizione è stata introdotta per avere ‘un’amministrazione obiettiva della cosa pubblica e non un’amministrazione dei partiti’ (Atti della Costituente, II Sottocommissione, Sez. I, 14 gennaio 1947). A tale fondamentale principio sono strettamente connessi i precetti contenuti nell’Articolo 54, che pone in capo ai funzionari pubblici il dovere di adempiere le funzioni pubbliche loro affidate ‘con disciplina ed onore’, e nell’Articolo 98 che prevede che essi sono ‘al servizio esclusivo della Nazione'”.
E invece, a parere di Gatta, “non pare che le condotte dei dipendenti e dirigenti del Comune di Manfredonia possano in alcun modo esser ritenute conformi a quanto dettato dalla Legge e dalla Costituzione in materia, piuttosto esse si connotano nella direzione opposta e contraria, lasciando intuire come a Manfredonia ci sia il forte rischio di una amministrazione dei partiti, anzi di un partito, il Partito Democratico, e non un’amministrazione obiettiva della cosa pubblica”.
In conclusione, il parlamentare di Forza Italia chiede “se e quali misure intenda adottare” il ministro, “per quanto di competenza, per fronteggiare la situazione descritta in premessa, garantendo al contempo l’imparzialità della P.A. e il regolare e democratico svolgimento delle imminenti competizioni elettorali, amministrative ed europee, nel Comune di Manfredonia”.