Sono pesanti e dettagliate le accuse mosse nei confronti dell’ormai ex cda di Ase, l’azienda servizi ecologici, municipalizzata del Comune di Manfredonia. I membri, voluti dall’ex sindaco Gianni Rotice dopo la fuoriuscita del manager Raphael Rossi, si sarebbero persino aumentati i compensi anche se non consentiti. Nell’occhio del ciclone il presidente Michele Centola, l’amministratore delegato Massimo Leone e la vicepresidente Lucia Murgolo, quest’ultima in rappresentanza di Rotice in un processo tra l’ex sindaco e l’Immediato. Murgolo fa le veci dello studio legale di Grazia Pennella, assessora nell’ultima maggioranza roticiana.
Ma torniamo ad Ase spa: l’azienda, finita al centro dell’inchiesta “Giù le mani” dopo l’arresto dei dipendenti Michele e Raffaele Fatone, padre e figlio, detti “Racastill”, torna oggi al centro della cronaca per una serie di omissioni e inadempienze evidenziate dalla commissaria straordinaria del Comune di Manfredonia, Rachele Grandolfo in un decreto del 24 aprile 2024.
“La società ASE s.p.a. – si legge – è attualmente al centro di una vicenda giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Foggia, denominata ‘Giù le mani’, che ha avuto un grande impatto mediatico, con il diretto coinvolgimento di un ex dipendente della società e di suo figlio, dipendente della stessa, destinatari di misure cautelari; questo Ente, a seguito di tale grave situazione venutasi a determinare, ha adottato nuove misure organizzative interne, allo scopo di rendere più efficienti e trasparenti i servizi e rafforzare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni; rientrano tra queste, l’intesa sottoscritta con la Regione Puglia per l’utilizzo condiviso della dirigente ing. Rosa Tedeschi e l’assegnazione a questo Ente, in posizione di sovraordinazione, del tenente della Guardia di Finanza Paolo Claudio Bisceglia, figure professionali entrambe dedicate, nell’ambito della gestione dei servizi di igiene urbana, alla migliore definizione e disciplina dei rapporti con la società ASE s.p.a., anche attraverso l’organizzazione di un efficiente sistema di indirizzo e controllo; con relazione rassegnata in data di ieri, 23 aprile, acquisita al protocollo generale dell’Ente 19486, il dirigente Tedeschi e il Tenente Bisceglia, hanno evidenziato una serie di condotte da parte dell’amministratore e del consiglio di amministrazione nel suo complesso, integranti, per quanto di seguito si motiverà, giusta causa di revoca dei loro incarichi“.
PIANO INDUSTRIALE 2024-2031
Dalla relazione istruttoria sul piano industriale 2024-2031, espletata dalla Tedeschi, di cui alla sua nota del 19.04.2024, prot.n.18555, “emerge come, oltre a non essere stata rilevata la firma di un sottoscrittore del documento, responsabile della redazione e validazione del documento trasmesso, non siano stati rilevati i presupposti per ritenere istruibile il Piano Industriale presentato da Ase SpA con nota n. 1-316 del 27.12.2023, caratterizzato dall’assenza di riflessioni strategiche sulle emergenze locali, necessarie per pianificare un arco temporale così lungo quale quello proposto, caratterizzato inoltre da una pianificazione priva dei contenuti minimi per operare valutazioni di merito, e composto da una documentazione tecnica ed economica fortemente incompleta. A ciò si aggiunga che non è stata riscontrata l’esistenza di una apposita deliberazione dell’Assemblea dei soci, ex art. 12 dello Statuto, con la quale si deliberava, in vista della scadenza contrattuale, di redigere un Piano Industriale della durata di otto anni, come quello proposto dall’amministratore delegato”.
ESECUZIONE DEL CONTRATTO – PENALITÀ
“Nonostante non sia mai stato nominato un direttore dell’Esecuzione del Contratto e quindi una figura deputata al controllo pedissequo del rispetto delle pattuizioni contrattuali, nel corso dell’anno 2022 sono state applicate 4 penalità per un totale di 17.300 euro, mentre nel corso dell’anno 2023 sono state applicate 4 penalità per un totale di 37.900 euro. Al riguardo l’articolo 18 del Contratto recita: ‘Il Comune può dichiarare risolto il contratto dopo tre contestazioni, avvenute in tempi diversi, a seguito di inadempienze che hanno comportato l’applicazione di penalità’.[…]”.
OMISSIONI
“Il Rapporto analitico previsto dall’art. 13 del Contratto, relativo all’attività del ciclo dei rifiuti e degli altri servizi gestiti, non è stato trasmesso per l’anno 2023. L’ultima trasmissione risale a febbraio 2023 relativa all’annualità 2022. Il Rapporto annuale previsto dall’art. 5 del Contratto, con cui è stato rilevato il grado di soddisfacimento degli utenti, non è stato trasmesso per l’anno 2023. L’ultima trasmissione risale a febbraio 2023 relativa all’annualità 2022. Le Polizze Assicurative RCT e RCO in corso di validità con i massimali previsti ex art. 12 del Contratto, non risultano trasmesse, assenza che può costituire grave pregiudizio per il corretto svolgimento del servizio nei confronti di terzi. L’elenco dei servizi in appalto per i quali la Società si avvale di soggetti terzi ex art. 11 del Contratto, non risulta trasmesso. A conoscenza dell’ufficio risultano affidati a terzi i servizi di pulizia spiagge, disinfestazione e derattizzazione”.
INADEMPIENZE
“Assenza di opportuna identificazione e registrazione delle utenze in ingresso. Manca qualsiasi verifica che i rifiuti conferiti presso il Centro Comunale di Manfredonia, e pertanto ricadenti sui costi di trattamento sostenuti dall’Ente, afferiscano alle sole utenze Tari del Comune di Manfredonia. Modelli di ‘identificazione delle utenze che accedono al Centro di Raccolta con furgone’ compilati in modo in completo e non contenenti informazioni necessari e rispondenti alle previsioni normative Mancato rispetto dell’art. 212 co. 8 del D.Lgs 152/2006 ss.mm.ii. (ai sensi dell’art. 212, comma 8, l’utenza non domestica che decide di conferire i propri rifiuti urbani nel Centro Comunale di Raccolta con mezzi propri, è tenuta ad iscriversi all’Albo trasportatori nella sezione ‘Conto proprio’ e, prima dello scarico dei rifiuti nel CCR, dovrà essere compilata, dagli addetti del centro, la scheda 1a allegata al D.M. 8 aprile 2008 modificato dal D.M. 13 maggio 2009, al fine di quantificare i rifiuti conferiti da ogni azienda, per la determinazione della quota variabile della TARI). Raccolta domiciliare presso le utenze non domestiche della zona portuale. Non è stato fornito dalla società, nonostante precisa richiesta, l’elenco delle utenze servite e il pagamento della TARI da parte degli stessi”.
COMPENSI
Come riporta sempre il decreto “appare superato il limite massimo pari a € omissis fissato quale compenso annuale del cda, stabilito con Verbale di Assemblea Ordinaria n. 1 del 26.05.2022, ed essendo stato il cda costituito solo in data 26.05.2023, e l’amministratore delegato nominato solo in data 15.06.2023, non può essere destinatario di una retribuzione di risultato pari a € omissis per l’intero anno 2023″.
CONSULENZE ESTERNE
“È stato affidato l’incarico ad alto contenuto di professionalità per lo svolgimento del servizio di consulenza gestionale riguardante l’area amministrativa, finanziaria e controllo di gestione per la durata di 24 mesi al omissis, dottore commercialista e revisore legale con esperienza nella consulenza manageriale, controllo di gestione e progetti di investimento, per complessivi € omissis.
L’attuale amministratore delegato è stato selezionato quale componente del cda, giusta determinazione dirigenziale n. 410 del 24.03.2023, proprio quale ‘esperto in materia di finanza e controllo specie di società a partecipazione pubblica’, profilo quindi analogo a quello del nominato consulente omissis. Tuttavia, il comma 3 dell’art. 11 del Regolamento sul controllo analogo del Comune di Manfredonia, approvato con D.C.C. n. 38 del 12.10.2016 ss.mm.ii., così recita: […] In particolare le Società partecipate dovranno acquisire specifici indirizzi da parte dei competenti organi comunali, previo esame da parte della struttura, in relazione atti concernenti: a. […] b. Il conferimento di incarichi per prestazioni professionali a qualsiasi titolo, c. […]. Tale disposizione regolamentare risulta disattesa dall’attuale cda che, né ex ante né ex post, ha sottoposto ai competenti organi di controllo le determinazioni assunte in merito. Peraltro, qualora fosse stato richiesto quanto meno un parere preventivo in merito alla suddetta scelta di ricorrere a tale consulenza, la struttura del controllo analogo e/o gli organi comunali competenti avrebbero potuto esprimere il loro avviso in merito ed eventualmente evidenziare la criticità connesse a tale iniziativa”.
PERSONALE
Occhi puntati, infine, sul personale della società, in particolare sui Fatone arrestati nell’inchiesta del 9 marzo scorso “Giù le mani”. Michele Fatone è tuttora in carcere, il figlio ai domiciliari. Il decreto fa anche riferimento all’articolo de l’Immediato “L’Ase di Manfredonia era chiamata “AFE-Azienda Fatone Ecologica”. Eppure la politica non ha mai fermato i Racastill”.
Michele Fatone – che nel frattempo è andato in pensione – è stato arrestato per i reati di peculato, estorsione, concussione, lesioni personali gravi, violenza privata e minacce; Raffaele è finito ai domiciliari per i reati di lesioni personali gravi, in concorso con il padre. Il giovane è stato licenziato proprio nelle scorse ore e adesso, finalmente, in azienda si inizia a respirare aria nuova. A garanzia di Raffaele Fatone, va aggiunto, rimangono tutte le procedure volte ad impugnare il provvedimento.
Ecco intanto cosa riporta il decreto della commissaria: “Si connota di particolare gravità quella posta in essere dall’amministratore il quale, non solo è rimasto inerme rispetto alla grave situazione di illegalità esistente all’interno dell’organizzazione del personale della società ma ha ritenuto di conciliare la causa di lavoro promossa dal sig. omissis (Michele Fatone, ndr), nonostante la soccombenza di quest’ultimo nel giudizio di primo grado, secondo i termini economici e normativi innanzi descritti, realizzando di fatto patti e intese intervenuti al di fuori di ogni paradigma di legalità con soggetti anche politici, uno dei quali raggiunto da misura cautelare (in primis evitando al omissis di dover corrispondere all’azienda le spese legali a cui era stato condannato in primo grado a pagare), come disvelati dall’inchiesta Giù le mani”.
REVOCA
Per tutti questi motivi è stata revocata “per giusta causa e con effetto immediato la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione di ASE s.p.a., Michele Centola, con incarico di presidente, Massimo Leone, con incarico di amministratore delegato e Lucia Murgolo, con incarico di vicepresidente”. Grandolfo ha nominato, “in via di urgenza, per l’amministrazione di detta società, un amministratore unico, nella persona del dottor Marcello Danisi, nato a Bari il 18.9.1958″.