Chi mastica di campagne elettorali sa benissimo che l’elettore, se può e se non ha particolari remore ideologiche, si orienta sempre sul cavallo che appare vincente. Nessuno ama perdere, men che meno sprecare un voto. È per questo che a San Severo in molti stanno già cominciando a fare ragionamenti sulla percezione dei probabili vincitori prima ancora che sulle campagne elettorali, porta a porta e bacheca su bacheca.
La città dei campanili
È uno scenario assai stravagante quello che si prospetta nei diversi schieramenti per le prossime amministrative dell’8 e 9 giugno. Nella città dei campanili, il centrodestra è diviso in tre grossi rivoli, rappresentato da tre donne forti: l’azzurra Rosa Carolina Caposiena col suo passato da strenua oppositrice a Francesco Miglio e figlia di Fernando Caposiena, ex potente assessore all’Ambiente della Giunta Giuliani, Anna Paola Giuliani, ex assessora alla Cultura a Foggia e figlia dell’illustre e compianto padre dell’età dell’oro di San Severo Giuliano Giuliani supportata dall’Udc di Michaela Di Donna, dai Pop di Napi Cera e da altri centrismi assortiti e Lidya Colangelo, civica ex partner politica di un irregolare come Nazario Tricarico, poi autonoma oppositrice di Miglio sostenuta anche dall’intellighenzia ex comunista dei Cannelonga e poi scaricata dalla sinistra quando ha imbarcato nella sua coalizione meloniani e salviniani. Carmine Cannelonga è stato il primo a ritirare la sua candidatura con Alternativa Civica perché i Fratelli d’Italia e la Lega non sono “coerenti con i suoi valori”.
Nel campo largo progressista che appoggia l’avvocato Angelo Masucci sono in tanti a scommettere che pur con tre candidate il centrodestra perderà appeal proprio in virtù della sua frantumazione. “Ci sarà la fila anche di gente di destra per una candidatura nelle nostre civiche, dall’altra parte neppure si parlano, ci sono odi personali che non si risaneranno neppure in un ipotetico ballottaggio”, dice con spavalderia un emilianista sanseverese.