Situazione paradossale a Manfredonia in vista delle Comunali di giugno. Forza Italia, a meno di grandi sorprese, non sosterrà né Vincenzo Di Staso né Ugo Galli. Il primo ha al suo interno le forze legate all’ex sindaco Gianni Rotice, il secondo ha nella sua coalizione alcuni fuoriusciti dal partito azzurro, a cominciare da Giuseppe Basta.
Che fare dunque? I forzisti potrebbero essere tentati dall’aderire al progetto dell’ex deputato Antonio Tasso. Se saranno loro i primi ad annettersi, sarà chiusa l’ipotesi di un rassemblement guidato da Tasso che includa anche il patto Pd-M5S. Come si sa Tasso è molto apprezzato da Giuseppe Conte, ma non dai pentastellati manfredoniani e neppure da Michele Bordo con il quale si scontrò duramente in passato. Come farebbe Bordo e con lui tutto il Pd a giustificare una campagna elettorale per lui?
“Ci sono tre opzioni in campo. La prima è quella di Gianluca Totaro su cui però ci sono dei dubbi del Movimento, in particolare della base e non dei coordinatori, poi c’è Tasso che è visto bene da Conte ma non dal Pd e poi c’è la professoressa Anna Rita Attanasio che tornerebbe in campo. Un cane che si morde la coda”, spiega un pentastellato ormai disilluso dal tavolo.
Intanto sono fiduciosi i civici emilianisti che con 5 liste hanno proposto la candidatura dell’operatore sociale Domenico La Marca. Da un lato la divisione del centrodestra e dall’altro il poco radicalismo di alcune scelte del centrosinistra potrebbero giocare a favore di La Marca. Nel Golfo i civici fanno il tifo per un’annessione di Pd e M5S all’opzione Tasso, perché la ritengono più debole rispetto ad una candidatura nuova. Chi vuole il cambiamento, secondo loro, non può che votare per La Marca.