La sindaca Maria Aida Episcopo ha presentato in aula in Consiglio comunale le linee programmatiche della sua amministrazione e del campo largo progressista scritte a 10 mani.
Come ha enunciato snocciolando i vari punti le linee non sono “statiche”, ma “dinamiche”. “Non c’è fissità nelle nostre linee programmatiche, sono aperte ad interventi ed aggiustamenti”, ha detto in esordio. Ed ecco allora che Foggia diventa, come fu già in campagna elettorale, la città della Cultura, della Legalità, della Solidarietà, della Sostenibilità, la città dello Sviluppo, della Conoscenza e del Benessere, e città dei Cittadini.
Le linee, ha aggiunto, hanno una spinta evolutiva futuribile. “Vogliamo creare un ecosistema culturale che valorizzi il patrimonio, nella Città del Domani. Se continuiamo a fare collage delle cose che non vanno bene in maniera generalizzata, se tutto è selvaggio, vandalizzato, irrispettoso e irretito un nostro amico della regione contigua non verrà mai a trascorrere un weekend qui a Foggia, che è la città di due nodi ferroviari, due aeroporti, due teatri bellissimi. Molti dicono che siamo inerti, intanto siamo una città che legge, avremo tanti forum, stiamo edificando il forum giovanile e quello della cultura. Gli spettacoli della stagione teatrale sono sold out in ogni recita”.
Non crede nella visione messianica della videosorveglianza, la sindaca. C’è il Piano nazionale di zona e ha ribadito che “il Palmisano è nelle nostre intenzioni più prossime, non siamo andati zitti zitti, siamo andati con tutta la commissione a fare il sopralluogo”.
Sul tema dell’emergenza abitativa l’amministrazione sta mappando le biografie dei richiedenti un tetto. Nelle linee programmatiche si dà atto della prossima nomina dei garanti per detenuti, per i bambini e per le donne vittime di violenza.
A chi la condanna di aver presentato tardi le linee programmatiche la sindaca ha evidenziato: “Appena insediata fino al 14 novembre ero in un stato umano di tipo larvale perché non avevo né le competenze dai commissari né altre funzioni”.
Sulla sostenibilità l’Ataf acquisirà a breve un nuovo parco macchine con bus elettrici. I lavori pubblici continuano con i 3,150 milioni dalla Regione per le strade. “Sulla viabilità daremo senso vero alle piste ciclabili e alle velostazioni. Abbiamo tenuto tavoli tecnici per la seconda stazione, alcuni obbrobri RFI sono stati scongiurati, idea abbandonata e superata anche quella dei pannelli fotovoltaici in centro”.
Sull’abusivismo la sindaca è netta. “Stiamo mappando e dolcemente dividendo chi abusa e chi ha uno stato di bisogno. Si intersecano dinamiche di aiuto e dinamiche legali. Ci sta molto a cuore la vicenda dei licenziati dalla GPS, ex Tozzi, ex Sofim e i bidelli”. Tra i vari punti anche un nuovo regolamento dehors e chioschi.
“Ci tengo ad esprimere viva vicinanza agli agricoltori. Avremo la città del ben- essere per qualificare un valore ontologico e un valore di qualità finale per cui ci si esplica come individualità. Oggi abbiamo un solo asilo nido comunale che ha le caratteristiche strutturali dell’Emilia Romagna ma ne vogliamo fare altri. Abbiamo accelerato la pratica del full time dei vigili urbani e la proroga di 6 mesi per i dipendenti Am service. Il Comune ha la necessità di fare assunzioni che faremo con società specializzate. Aspettiamo i permessi della Corte dei Conti che dovrebbe finalmente attestare la fuoriuscita dal Salva Enti e liberalizzare le nostre risorse finanziarie che non sono modeste. Per la protezione civile abbiamo bisogno di rinnovare le linfe”. Ironica sul Pug. “Karrer l’ho conosciuto, è invecchiato abbastanza a Foggia, dobbiamo approvare il Pug per i cittadini a legno verde”.

Le linee programmatiche sono apparse molto generali al professor Nunzio Angiola che ha attaccato con forza la sindaca. Tra i due ci sono state scintille e più di un sarcasmo da parte di Episcopo e una minaccia di querela da parte del docente. 7 su 30 le buone idee sulla Cultura per lui, 4 su 13 gli obiettivi accettabili sullo sviluppo.
“Ho ascoltato con grande interesse, onestamente apprezzo la buona volontà ma non mi sento soddisfatto. La legge all’art 46 comma 3 del Tuel parla delle linee programmatiche come una bussola, la legge parla di obiettivi. Il sindaco ha avuto a cuore di ribadire che si trattasse di un documento che sarebbe stato possibile migliorare, un documento liquido che oggi si vuole normalizzare, ma che ci vincola fino ad un certo punto. Non è così, la legge dice un’altra cosa. Qui non c’è scritto niente, con le linee programmatiche in cui non c’è scritto nulla l’amministrazione risponderà del nulla?”.