“In merito alle motivazioni del gup, da libera pensatrice, non condivido assolutamente il concorso di colpa che ti è stato attribuito, e mi sforzo di non commentarlo, non mi soddisfa e non posso accettare che la tua vita venga valutata al pari di una ‘bugia’ ed è sicuramente un boccone amaro da digerire”. Lo scrive la madre di Camilla Di Pumpo, l’avvocata 25enne morta in seguito ad un incidente stradale avvenuto il 26 gennaio 2022 in via Matteotti a Foggia.
Per questa vicenda è stato condannato in primo grado a 5 anni e 2 mesi il carapellese Francesco Cannone, responsabile di omicidio stradale aggravato e falsità ideologica. “Ho le mie buone ragioni per credere che tu amore mio avresti detto che è stata applicata la legge – aggiunge la madre di Camilla sui social -, e non saprò mai se, da ‘penalista fantastica’, quale saresti diventata, avresti potuto ambire a un risultato diverso, perché questo diritto, insieme alla tua vita, ti è stato negato per sempre, non sapremo mai cosa saresti diventata, certamente avresti fatto della tua vita un capolavoro e ottenuto tanti successi. Noi condannati per sempre a chiederci chissà come sarebbe stata la nostra vita con te”.
Poi conclude: “Detto ciò, siamo soddisfatti del risultato dei nostri legali, perché hanno ampiamente dimostrato chi sono il ‘bravo ragazzo’ e suo padre, la loro condotta vergognosa e pericolosa è stata indiscutibile, tanto da non ottenere nessuna attenuante generica. Speriamo solo di compensare ampiamente la criticità della legge, e i suoi molteplici privilegi, purtroppo tutti unilaterali, con il giudizio del padre (l’uomo sarà giudicato nell’ambito di un altro processo insieme ai due giovani che erano in auto con Cannone la sera dell’incidente, ndr)”.