Nella giornata del 29 novembre la Procura della Repubblica di Trani ha adottato decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Luigi Leonetti di 51 anni, per omicidio aggravato della coniuge Vincenza Angrisano. Al decreto hanno dato esecuzione i carabinieri del Comando Compagnia di Andria.
Il provvedimento restrittivo è l’esito di attività investigativa coordinata direttamente dal pm intervenuto sul posto, avvalendosi del personale del Comando Compagnia Carabinieri di Andria, con la partecipazione anche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Trani, dei carabinieri della Sezioni Investigazioni Scientifiche di Bari e dei carabinieri dell’Ufficio Codice Rosso (U.C.R.) della Procura della Repubblica di Trani.
Il provvedimento, ora al vaglio del gip per la convalida, ha riconosciuto Leonetti gravemente indiziato dell’omicidio della moglie 42enne Vincenza Angrisano, nata a Trani, colpita da più fendenti all’addome e all’emitorace tramite un coltello da cucina, alla presenza dei figli minori di 6 e 12 anni.
Alle ore 17.30 circa del 28 novembre scorso – riporta una nota stampa divulgata dai carabinieri -, l’uomo ha contattato telefonicamente il 118 riferendo di aver colpito la moglie ripetutamente con un coltello da cucina, all’interno dell’abitazione familiare di Andria, lungo la SP 231. I sanitari intervenuti sul posto sono stati accolti dall’indagato che li ha condotti al primo piano dove, riverso a terra nel corridoio, era presente il corpo della donna. Dai primissimi esami ispettivi, la vittima risultava essere già in arresto cardiaco. Contestualmente all’equipe del 118, è giunto in loco personale della Stazione Carabinieri di Andria e personale della Sezione Radiomobile che hanno arrestato l’indagato il quale non ha opposto alcuna forma di resistenza. Sul luogo del delitto è stato rinvenuto e sequestrato il coltello da cucina utilizzato per colpire la vittima.
Gli immediati approfondimenti investigativi hanno permesso di acclarare quello che, allo stato, sembra essere il motivo del femminicidio. In particolare, i rapporti tra i due coniugi si erano incrinati circa un mese fa, quando la vittima avrebbe detto al marito di voler interrompere la relazione coniugale. Da quel momento ci sarebbero stati vari litigi tra i due. Lo scorso 23 novembre la donna dovette ricorrere a cure mediche presso un ospedale. Ai medici avrebbe dichiarato di essere stata colpita con due schiaffi al volto. Per lei una prognosi di 4 giorni.
Il marito, sottoposto ad interrogatorio, assistito dal proprio difensore di fiducia, ha ammesso ogni addebito (come già avvenuto spontaneamente dinanzi alla Polizia giudiziaria intervenuta), ricostruendo quanto accaduto. Il 28 novembre è rientrato in casa dopo il lavoro alle 16.30 incrociando la moglie che si stava allontanando per andare a prendere il figlio di 6 anni a scuola, comunicando che sarebbe rimasta fuori casa. A causa della necessità di portare il figlio presso l’abitazione familiare, la donna è invece rientrata con il bambino intorno alle 17. A quel punto l’indagato avrebbe preso da un cassetto del mobile della cucina un coltello e, una volta che la vittima è uscita dal bagno, l’ha colpita ripetutamente. Leonetti è stato fermato e condotto nel carcere di Lucera, struttura che ospita principalmente detenuti per reati sex offender.
Il pm, oltre ad avvalersi della Sezioni Investigazioni Scientifiche dei carabinieri per tutti gli accertamenti urgenti, ha incaricato nell’immediato un medico legale con la sua equipe per la prima fase degli accertamenti, cui farà seguito l’autopsia, un informatico per la duplicazione del materiale informatico, un tecnico per la ricostruzione dello stato dei luoghi.
Ha inoltre proceduto ad assumere sommarie informazioni dalle prime persone intervenute (in particolare, i soccorritori), i quali hanno parimenti dichiarato che l’indagato aveva ammesso la propria responsabilità alla loro presenza.
In applicazione della “Carta dei servizi contro la violenza di genere e domestica” della Procura di Trani, si è attivata immediatamente la rete regionale dei servizi per i minori, con l’intervento del Centro di cura del Trauma, per l’assistenza dei minori.
In ragione della necessità di far partecipare al procedimento – quali persone offese – i figli minorenni, il pm ha avviato l’iter occorrente per la nomina del curatore, dopo la quale sarà possibile notificare gli avvisi di accertamento tecnico irripetibile per effettuare l’autopsia.