“Che il carcere di Foggia sia quello più disastrato della Nazione lo ha certificato nei giorni scorsi il sottosegretario alla giustizia Dal Mastro in visita presso il penitenziario di via delle casermette”. Lo scrive il sindacato Sappe.
“Proprio per questo l’onorevole, (come avevano fatto in precedenza politici, capi dap ecc.ecc.), prese dei precisi impegni per riportare il carcere su un binario di correttezza e legalità.
Purtroppo ad oggi non abbiamo visto nulla se non l’aumento del sovraffollamento che ha portato la presenza dei detenuti a circa 680, mentre i posti sono appena 360, mentre i poliziotti appena arrivati non sono riusciti a rianimare l’esiguo organico, anche a causa delle continue aggressioni ai lavoratori che mettono fuori gioco tante unità.
L’ultima nel pomeriggio di ieri quando l’agente di servizio nella sezione detentiva invitava i detenuti a rientrare nella propria stanza per le operazioni di controllo e conta.
Il Sappe: “Ci sono 680 detenuti, mentre i posti sono appena 360”
A ciò un detenuto senza alcun motivo iniziava ad inveire dicendo che non sarebbe entrato, poi vigliaccamente sferrando un pugno improvviso nei confronti del lavoratore che gli faceva perdere l’equilibrio. Fortunatamente sono arrivati altri poliziotti che hanno difeso il collega che poi è stato accompagnato presso il pronto soccorso del locale nosocomio con un dente rotto, labbra spaccate ed una prognosi di 7 giorni.
Purtroppo il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, da mesi se non anni, denuncia la completa illegalità presente nel carcere di Foggia tra il disinteresse dell’amministrazione centrale e regionale che, a tre anni dalla clamorosa evasione non ha fatto nulla, lasciando il carcere senza un comandante e con il personale sfiduciato ed anche impaurito, poiché il coraggio e la professionalità possono decretare la condanna a morte.
A peggiorare il quadro c’è stata l’onta di avere per qualche mese comandanti ben pagati che pensavano più al loro conto che alla sicurezza del carcere , senza dimenticare l’ultimo che dai racconti dei lavoratori, sembrerebbe aver commesso tali e tante violazioni consentendo ai detenuti di tutto e di più, pure di rimanere aperti senza l’autorizzazione del Dirigente, facendo crescere con ciò nei ristretti più violenti la consapevolezza di poter fare quello che volevano.
Il Sappe di queste notizie ha informato più volte l’amministrazione che non ha mai voluto effettuare alcun riscontro, e tantomeno ha preso provvedimenti, per cui siamo arrivati all’anarchia totale con i detenuti fanno quello che vogliono, tanto è vero che chi compiti di responsabilità (ispettori e sovrintendenti) hanno dato forfait, poiché si è arrivato all’assurdo che i detenuti minacciano i poliziotti di denunciarli alla magistratura per violenza (che non c’è), come sarebbe accaduto in qualche altra occasione.
Da quando nel carcere di Foggia non viene effettuata una perquisizione straordinaria di tutti i luoghi ove sono ristretti i detenuti e non solo quelli? Forse a seguito dell’evasione di tre anni fa? Siamo sicuri che ci troveremmo di fronte a tante sorprese(droga, telefonini, materiale proibito) e forse anche armi rudimentali o meno, poiché i controlli nonostante il sacrificio dei poliziotti sono diventati risibili.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto all’onorevole Dal Mastro per ricordargli gli impegni presi e poi ai vertici del DAP denunciando che la situazione a Foggia, per cui senza un intervento immediato del GOM (gruppo operativo mobile), la situazione diventerebbe irrecuperabile con effetti devastanti non solo per il carcere, ma per l’intero territorio.
Vogliamo ricordare che nel marzo di tre anni fa (evasione di 72 detenuti), i detenuti erano 590 mentre ora sono 680 e la situazione di violenza e legalità è molto peggiorata da allora, per colpe assai precise.
Il Sappe lo scorso anno ha affidato le ultime speranze di salvezza del carcere e dei lavoratori alla magistratura di Foggia con un esposto ed una copiosa documentazione che indicava eventuali responsabilità del DAP, sui suicidi (lo scorso anno il carcere di Foggia ha avuto il record nazionale di suicidi), sull’evasione di 72 detenuti , sulle decine e decine di aggressioni ai poliziotti, sulle violenze dei detenuti, sugli atti di autolesionismo, sulla gestione dei detenuti psichiatrici e potremmo continuare.
Purtroppo anche queste speranze sono state deluse, ed i poliziotti di Foggia costretti a lavorare in condizioni indicibili, sono i primi che devono poi giustificarsi oppure difendersi quando avvengono evento critici all’interno del carcere”.