Poco più del 25% per il candidato del centrodestra al Comune di Foggia Raffaele Di Mauro, con la candidata del campo largo progressista Maria Aida Episcopo che in tante sezioni della città ha dilagato, doppiandolo, come facevano ampiamente presagire le sue 10 liste.
Al comitato di Corso Vittorio Emanuele il clima è da “onoranze funebri”, come dice con una battuta macabra il consigliere regionale Paolo Soccorso Dell’Erba. Pochi coloro che vogliono parlare. Il padre del candidato, Matteo Di Mauro, ex potente segretario generale della Camera di Commercio, è seduto su una panchina.
“Il nostro candidato non ha nessuna colpa – osserva il politico apricenese – è un ragazzo preparato e perbene, ma dovremo fare certamente una riflessione sul ritardo con cui siamo arrivati come centrodestra alla sua indicazione. Avremmo dovuto individuare il nostro candidato con largo anticipo, proponendo temi”.
È molto deluso dalla tenuta globale del centrodestra e anche dalla lista meloniana il consigliere regionale Giannicola De Leonardis. “Noi con Di Mauro abbiamo puntato sul futuro, lasciandoci alle spalle il passato e lo scioglimento. Prendiamo atto che l’elettorato invece non ci abbia seguito, siamo partiti con difficoltà”.
De Leonardis non sa dire se un pezzo di centrodestra legato all’ex sindaco Franco Landella e agli altri incandidabili abbia remato contro soprattutto nei quartieri popolari della città.
“Emiliano è da sempre una calamita che attrae pezzi di centrodestra con la gestione del potere. E anche questa volta, basta leggere le liste del campo largo, si è fatto vedere. Se pezzi di centrodestra stanno dall’altra parte vedremo come si comporteranno, li aspettiamo al vaglio nel governo della città, dovranno diventare visibili. Noi abbiamo voluto scegliere un candidato di qualità, capace, competente e giovane. Abbiamo guardato al futuro, mentre il centrosinistra ha guardato alla gestione”.