Tiene banco a Foggia il caso del telefonino rubato e poi restituito al papà di Piero Armenti, l’urban explorer de “Il mio viaggio a New York”. In visita a Foggia con la sua famiglia, l’influencer ha vissuto in prima persona uno spiacevole episodio nel parcheggio di fronte ai tre archi, nel cuore della città.
Ecco la sua ricostruzione: “Amici volevo andare a Foggia per fare un video turistico su questa città di cui purtroppo si parla male. Volevo ovviamente mostrare i lati positivi di Foggia, ma è stato impossibile. Appena arrivati mio padre ha parcheggiato sulle strisce blu (di domenica non sono a pagamento) e un parcheggiatore abusivo si è avvicinato per chiedere due euro, mio padre gliene ha dati tre per aiutarlo, ma mentre prendeva i soldi dal borsello gli è scomparso il cellulare. Ha provato a cercarlo in auto ma non lo trovava, a quel punto ha capito che gli era stato rubato. Il parcheggiatore gli ha detto che se gli dava un ‘regalo’, cioè una cosa di soldi, glielo ritrovava lui. A quel punto mio padre ha perso la pazienza e ha iniziato a fare la voce grossa, fino a quando il parcheggiatore spaventato dalla minaccia dei carabinieri, e da me che facevo il video, è andato a recuperarlo. Era nascosto dietro la ruota di un’auto. Mia mamma era terrorizzata perché vedeva mio padre arrabbiato e non sapeva cosa potesse succedere, se la situazione degenerava, se il tipo era armato, se fosse una banda di criminali. In quei momenti ti passa tutto per la testa. Ovviamente ce ne siamo andati perché non ci sentivamo sicuri per la nostra incolumità, e siamo andati a San Giovanni Rotondo. Ho tanti amici a Foggia, e sono persone per bene che detestano i delinquenti, ma singoli casi come questo purtroppo fanno cadere le braccia. Non bisogna generalizzare né fare di tutta un’erba un fascio, ma in auto mio padre era ancora deluso da quello che era accaduto, e mi ha detto che a Foggia non ci vuole più tornare perché non vale la pena”.