Era uno dei film più attesi dell’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, The Palace di Roman Polanski prodotto da Luca Barbareschi (che compare anche come attore, in un cast di star come Fanny Ardant e Mickey Rourke). Tra le attrici più ammirate sul red carpet prima e alla premiere poi, Martina Difonte in sensuale abito di chiffon nero, caratterizzato da leggeri drappeggi e tagli che esaltano la figura, disegnato da Francesco Paolo Salerno, alla loro seconda collaborazione dopo la felice esperienza dello scorso anno, sempre a Venezia.
Martina Difonte ha 27 anni, è nata a Lucera e dopo il diploma si è trasferita a Roma per iscriversi all’università (facoltà di Lettere e Filosofia) e parallelamente frequentare una scuola di cinema, la sua passione dopo il canto. Dopo i primi lavori diretta da registi che erano stati suoi insegnanti, è oggi una delle emergenti nel panorama nazionale, molto apprezzata – oltre che per talento e bellezza – per la versatilità. E’ attualmente impegnata in due spettacoli teatrali prodotti da Francesco Bellomo, Il padre della sposa con Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi, regia di Gianluca Guidi, e Fiori d’acciaio con regia di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado. E nei prossimi mesi usciranno una serie Rai prodotta da Palomar e due film al cinema che la vedranno in ruoli di rilievo.
Francesco Paolo Salerno ha 43 anni, è nato a Foggia dove nel 2011 aprendo il primo atelier ha trasformato in lavoro la sua infatuazione per l’haute couture, e a Milano si è affermato come uno degli stilisti più richiesti dello star system legato al mondo del cinema e dello spettacolo, con l’omonimo brand sinonimo di classe, esaltazione della femminilità e della personalità. Sue creazioni hanno sfilato sui red carpet più prestigiosi, da quello della notte degli Oscar ai David di Donatello. Nelle precedenti edizioni della Mostra è stato scelto da Francesca Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi all’epoca in dolce attesa, e Giglia Marra, moglie di Federico Zampaglione.
“Conosco Martina da tanti anni, da quando era una ragazza che si affacciava alla moda, al cinema. Ho sempre ammirato il suo percorso di crescita e ho continuato a seguirla con interesse, siamo amici, e quando mi ha chiesto una creazione adatta per un contesto come quello veneziano è stato un piacere lavorare con e per lei, mantenendo l’approccio di sempre con l’attenzione maggiore ai dettagli che un red carpet richiede” spiega lui.
“Seguivo Francesco Paolo da anni, l’ho sempre ammirato, e ripetevo spesso a mia madre ‘Un giorno questo stilista mi vestirà’: così è stato, e sono felice che sia accaduto. Lo scorso anno con un abito a sirena color fragola, quest’anno abbiamo scelto di osare di più con scollatura e trasparenze. Ero stata contattata da altri brand ma non ho mai messo in discussione la mia scelta, e i complimenti ricevuti mi rendono orgogliosa” racconta lei.
“L’essere dello stesso territorio e rappresentarlo idealmente insieme rappresenta poi un valore aggiunto, in un momento in cui di Foggia e della sua provincia si parla solo male: sappiamo benissimo che non è così, e creatività e bellezza possono contribuire a una narrazione finalmente diversa” concludono entrambi.