Da questa mattina i pescatori della Laguna di Varano hanno bloccato gli ingressi alle due foci di Varano e Capoiale che collegano il lago al mare. Con le nostre telecamere siamo stati a Foce Varano, in territorio di Ischitella, dove esistono le uniche concessioni marittime per le imbarcazioni dedite alla pesca in laguna. Ben trenta, ormai ferme a causa della forte emergenza ambientale che sta colpendo il grande lago costiero del Gargano. Oggi i pescatori di Ischitella con garbo e senza alzare la voce hanno protestato, sbarrando il canale e impedendo anche alle barche da diporto di prendere il largo.
“La laguna – ci dice Gianni, un pescatore del luogo – è un sistema molto fragile. Stamattina alle nove la temperatura dell’acqua superava già i 34 gradi e le foci di Capiale e Varano sono completamente ostruite da sedimenti di sabbia. Sono ormai cinque anni che non si fa il dragaggio. Il lago sta soffocando, sta morendo tutto l’ecosistema lagunare, sono spariti quasi tutti i pesci, non riusciamo più a coltivare i mitili che muoiono. Il minimo che possiamo fare è chiedere i danni, ma non basta. Vogliamo che chi di competenza salvi la nostra laguna”. Ormai distrutto l’impianto di ostricoltura. “Vero, le ostriche stanno tutte morendo. Una botta per la nostra economia. Danni incalcolabili”.
A Foce Varano anche i sindaci di Ischitella, Alessandro Nobiletti, e di Cagnano, Michele Di Pumpo che sono in stretto contatto con la Regione. “Emiliano e Piemontese ci aiuteranno, come hanno sempre fatto per il Gargano”. E l’emergenza Varano sta colpendo anche il settore balneare. A Lido del sole è vietato fare il bagno. E fioccano le disdette. “Costretti ad andare via – ci dice amareggiata una turista – Che dobbiamo fare in spiaggia con queste temperature senza potersi bagnare?”
ARPA, monitoraggio straordinario delle acque per le prossime 48 ore
La Regione Puglia ha disposto che l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente effettui un ulteriore monitoraggio straordinario delle acque del Lago di Varano per le prossime 48 ore a partire dalla mattinata di oggi. Le analisi che ARPA Puglia svolgerà in collaborazione con l’IRBIM CNR di Lesina serviranno a verificare il rischio e la conseguente necessità di provvedere ad attuare ogni iniziativa, anche in via d’urgenza, ritenuta necessaria per preservare l’ecosistema della laguna.
Qualsiasi intervento, oggi divenuto indifferibile ed urgente, si sarebbe potuto evitare se il Comune di Cagnano Varano, responsabile dell’esecuzione dei dragaggi ordinari, non avesse perso un finanziamento di 6 milioni e 900 mila euro che la Regione Puglia aveva assegnato sul POR Puglia 2014-2020 – Asse VII – Azione 7.4 – Avviso Pubblico di Selezione di “Interventi di dragaggio dei fondali marini unitamente alla gestione dei sedimenti estratti” – non avendo risposto alle puntuali richieste della Commissione tecnica di valutazione, nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente per ottenere l’accesso a quell’importante investimento. Ciononostante, la Regione Puglia, a marzo di quest’anno, ha invitato il Comune di Cagnano Varano a formulare un’istanza di finanziamento dei lavori di dragaggio, qualificandoli quali lavori di somma urgenza, impegnandosi a coprire integralmente i relativi costi. Tuttavia, il Comune di Cagnano Varano non ha osservato le prescrizioni previste dalla normativa vigente per accedere a tale procedura d’urgenza. Con la nota oggi trasmessa ad Arpa e ai Comuni di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella, la Regione Puglia ha ancora una volta ribadito l’immediata disponibilità a coprire i costi per attuare ogni iniziativa, anche in via d’urgenza, ritenuta necessaria per mitigare i fenomeni rilevati, al fine di preservare l’ecosistema lagunare.
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