A che punto sono le indagini sulla morte di Michele Mastromatteo? Se lo chiedono i familiari che attraverso il proprio legale, Giuseppe Falcone, hanno inoltrato una lettera alla Procura di Foggia. “Chiediamo informazioni sullo stato del procedimento, non essendo state mai comunicate alle persone offese dal reato, nonostante espressa richiesta e successivi solleciti, proroghe delle indagini”.
Ad inizio 2022 le indagini sulla morte del giovane di Peschici vennero prorogate per ulteriori sei mesi. Sotto inchiesta Raffaele Tavaglione, 43 anni, amico della vittima. L’uomo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere.
Mastromatteo detto “Mex” sparì nel nulla nel settembre del 2020, il suo cadavere fu poi ritrovato dai carabinieri venti giorni dopo, nelle campagne di San Nicandro Garganico. Una scena macabra quella apparsa davanti agli occhi degli inquirenti: “Questa famiglia ha avuto un figlio barbaramente ucciso – dichiarò a l’Immediato, l’avvocato Falcone -. Michele non è morto per cause naturali perché una persona trovata a torso nudo, senza arti superiori, con un cassone sulle gambe non può essere morta accidentalmente. È stato trovato con un buco enorme dietro al collo“. L’avvocato nutre forti sospetti anche per via del taglio netto delle braccia “che non può essere stato causato dalla fauna. Probabilmente chi l’ha ucciso ha voluto mandare un messaggio. Forse Michele aveva ‘toccato’ qualcosa che non doveva toccare”.
La pista della vendetta, forse dovuta a ragioni sentimentali, sembra quella più probabile ma da tempo è calato il buio sulla vicenda. Oggi la famiglia torna ad urlare la propria voglia di verità.
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