“La bellezza di un campo si è sempre coltivata con il sudore della fronte e non con le lacrime. Il sistema di raccolte fondi dovrebbe essere normatizzato con rigore, soprattutto quando assume per qualcuno il canone della abitualità”: questo il commento di Giandonato La Salandra, deputato di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Agricoltura, sul clamore mediatico suscitato dalla vicenda del campo di tulipani di Giuseppe Savino (in foto) distrutto dalla grandine in Capitanata.
“Ha ragione Selvaggia Lucarelli, che ha evidenziato un certo modo di agire che sembra quasi un copione, slegato dalla reale natura dell’essere agricoltori. Strano, infatti, che un imprenditore agricolo, dopo quanto già accaduto nel 2021, abbia preferito risparmiare il costo di una polizza e ritornare su una piattaforma di raccolta fondi, settore che probabilmente in Italia merita un maggior approfondimento, e questo soprattutto se facciamo memoria anche a casi di altre associazioni che ruotano intorno al mondo dell’agricoltura, ottenendo ‘finanziamenti’ esentasse da parte di privati, con non poche perplessità relative a finalità, tracciabilità e trasparenza”.
“Chi fa agricoltura – conclude La Salandra – è prima di tutto un imprenditore, che ha consapevolezza delle proprie produzioni e dei rischi connessi anche agli eventi naturali. Gli agricoltori sopportano gli eventi atmosferici con grande senso di responsabilità, discrezione e maturità, lo so bene perché anche la mia è una famiglia di agricoltori. Monetizzare l’empatia altrui è quanto meno discutibile e il crowdfunding merita approfondimenti molto seri”.