Tecnologia apre nuova era per post ictus, Fiore (UniFg): “Studio mostra le potenzialità della stimolazione elettrica”

Recente è la notizia di due donne che hanno recuperato l’uso del braccio e parzialmente anche della mano grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale

L’innovazione tecnologica sta aprendo una nuova era nella cura delle malattie neurologiche, e questo vale anche per la fase del post ictus. Lo evidenzia A.L.I.Ce. Italia Odv, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, che aderisce alla Settimana del cervello, da oggi al 19 marzo. Recente è la notizia di due donne che hanno recuperato l’uso del braccio e parzialmente anche della mano grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale. Si tratta di un primo studio di fattibilità, pubblicato su Nature Medicine, su due pazienti in fase cronica a cui sono stati impiantati per 29 giorni degli elettrodi a livello cervicale per la stimolazione elettrica (con corrente continua controllata) per facilitare il controllo dell’arto paretico e della corrispondente mano. I risultati dello studio mostrano miglioramenti nella forza, nella velocità e nello svolgimento di compiti funzionali. Non sono stati osservati eventi avversi. Alcuni miglioramenti sono stati mantenuti anche a seguito della rimozione della stimolazione.

Questo primo studio su pazienti con ictus in fase cronica, in continuità con studi simili effettuati negli ultimi anni con pazienti con lesioni midollari, “mostra le potenzialità della stimolazione elettrica ‘invasiva’ a livello dei circuiti midollari per il recupero funzionale”, dichiara Pietro Fiore, Università di Foggia, Direttore Riabilitazione Neurologica e Unità Spinale al Maugeri IRCCS sede di Bari. Questi studi di punta, rileva Fiore, “non devono però in alcun modo farci dimenticare le evidenze scientifiche di pubblicazioni che dimostrano l’efficacia della precocità dell’intervento riabilitativo (già dopo due ore dall’evento acuto), la necessità di trasferire nel più breve tempo possibile la persona colpita da ictus in un centro di riabilitazione accreditato per interventi neuroriabilitativi e quanto sia importante individuare tempestivamente i deficit cognitivi, del linguaggio e della deglutizione. Purtroppo, però, in Italia non tutti possono beneficiare di un intervento riabilitativo post ictus adeguato”. Attualmente, nel nostro Paese sono circa 1 milione le persone che, dopo essere state colpite da ictus cerebrale, sopravvivono con esiti più o meno invalidanti, il che rende questa patologia la prima causa di disabilità in Italia. (Ansa).



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