“Appaltopoli” al Riuniti di Foggia, l’ex dirigente deve restare in carcere. Tdl boccia il ricorso dei legali

No dei giudici ai domiciliari. Va meglio ad alcuni degli altri indagati nella maxi inchiesta sul presunto giro di favori in ospedale: revocati gli arresti per Stefanelli, Labianca e Amoruso

Il Tribunale della Libertà ha confermato il carcere per Massimo De Santis (in foto), 62enne dirigente dell’area di Gestione Tecnica del Policlinico Riuniti di Foggia. L’uomo è in cella dopo l’operazione del 17 gennaio scorso sulla presunta “appaltopoli” in ospedale. De Santis è accusato di concussione, corruzione, turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del contraente in relazione a 5 affidamenti.

Revocati i domiciliari, ma col divieto di contrattare con pubbliche amministrazioni per Nicola Stefanelli, 57enne di Bari della “Esse ingegneria” e Marco Labianca, 35enne di Valenzano, legale rappresentante della “Airleg srl”. Revocati i domiciliari, senza alcun obbligo, a Giovanni Amoruso, 57enne barese della ditta “Siram”.

Si è rivelato inutile, dunque, il tentativo dei legali di De Santis di far sostituire il carcere con l’interdizione dal lavoro o con la misura meno afflittiva dei domiciliari. Stando all’impianto accusatorio, il dirigente – sospeso dal Policlinico – avrebbe ottenuto favori e regalie per “pilotare” appalti in alcuni importanti servizi dell’ospedale foggiano tra cui quello per riqualificare 8 sale operatorie.



In questo articolo: