La Polizia di Stato ha eseguito 5 ordini di esecuzione per la carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari, a carico di altrettante persone, appartenenti alla criminalità organizzata locale ed esponenti della batteria della “Società Foggiana” Sinesi-Francavilla. I provvedimenti sono stati emessi a seguito del passaggio in giudicato della sentenza di condanna relativa a fattispecie di tipo estorsivo, tutte aggravate dal metodo mafioso, poste in essere dai condannati. L’operazione riguarda nomi noti della malavita foggiana, si tratta dei fratelli Antonello e Gioacchino Frascolla, Adelio Pio Nardella, Benito Palumbo e Raffaele Palumbo.
Nello specifico, l’indagine condotta dal personale della squadra mobile della Questura di Foggia ha posto in evidenza la realizzazione sistematica di una vera e propria attività predatoria da parte dei cinque che, con il preciso intento di affermare il proprio predominio sulla città di Foggia, avevano imposto alle vittime il pagamento settimanale di consistenti somme di denaro, oltre alla consegna di prodotti commerciali di vario genere. Grazie alle copiose attività tecniche è stato possibile accertare che uno di questi imprenditori, dietro la minaccia di pesanti ripercussioni per sé e la sua famiglia, versava sin dal 2014 la somma di 300 euro al mese.
L’implementazione delle attività tecniche a carico dei condannati, unitamente ai numerosi servizi di osservazione e pedinamento, hanno poi permesso di acclarare un’ulteriore richiesta estorsiva ai danni di un imprenditore locale, titolare di due bar a Foggia. Attraverso una mirata ed incisiva attività investigativa è stato possibile accertare che il gestore dei due esercizi pubblici era stato costretto a pagare a titolo di tangente, entro 48 ore, la somma di 50mila euro, minacciando in caso di rifiuto pesanti ripercussioni per lui e le sue attività commerciali e facendo valere, a titolo intimidatorio, la propria appartenenza alla “Società Foggiana”.
In tal modo, quindi, il gruppo criminale è riuscito ad ottenere dall’imprenditore la somma di denaro contante di 8mila euro, nonché il giorno seguente la consegna di numerose stecche di sigarette per un valore commerciale di 7mila euro, cui seguiva nei giorni successivi il pagamento di un’ulteriore tranche di 7mila euro. I destinatari del provvedimento sono stati condannati a complessivi 24 anni e 8 mesi di reclusione.
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