Raccolta differenziata sì o raccolta differenziata no? Ci pensa il piano industriale dell’ingegnera Maria Rosaria Mangiatordi, di recente approvato con delibera dalla commissione straordinaria del Comune di Foggia, sciolto per infiltrazioni mafiose, a studiare con numeri dettagliati la mappa della città e le criticità sin qui avanzate da Amiu Puglia per giustificare ritardi e inefficienze.
Nel piano si parte con l’analisi dei quartieri. Si parte del centro storico, che, si legge, è caratterizzato da una zona interna con strade strette e pavimentazione in pietra, la cui accessibilità alle automobili è limitata in alcune aree. Le abitazioni, per lo più a piano strada, sono solitamente monofamiliari.
Nelle adiacenze del centro storico sono presenti i quartieri settecenteschi e ottocenteschi Carmine Vecchio, e Parisi-Largo Rignano-Santo Stefano anch’essi come per il centro storico hanno strade stette e molte con pavimentazione in pietra, le abitazioni sono da uno o due piani con accesso diretto a piano strada.
Per un corretto piano della raccolta differenziata, si deve studiare il concetto di Abitante Equivalente, che rappresenta l’unità di misura basilare per il dimensionamento di sistemi di raccolta nelle città con elevata presenza turistica o con elevato numero di utenze non domestiche. Ebbene Foggia appare ad un primo studio una città dalla demografia decrescente. Si spopola sempre più e ha elevati tassi di spopolamento ad agosto e nei weekend estivi.
I servizi previsti per le utenze non domestiche, infatti, spesso richiedono calendari specifici e l’impiego di mezzi dedicati per cui è determinante, ai fini di un corretto impiego delle risorse, stimare correttamente i flussi di rifiuto di origine domestica e non domestica. Per questo Foggia viene equiparata a Varese. E sembra quasi una coincidenza perfetta, se si considera che una delle manifestazioni di interesse per la monnezza foggiana arriva proprio dalla Econord, impresa del Varesotto. 147.467 abitanti valgono 8.301 utenze domestiche e 1345 utenze non food pari quindi a 151.502 abitanti equivalenti.
Per la progettazione dei servizi di raccolta nel piano sono stati tenuti in debita considerazione diversi aspetti. Dall’intensità di traffico nei vari periodi dell’anno all’organizzazione del traffico e della sosta dei veicoli fino alla presenza di attività produttive e commerciali con particolare riferimento e di aree destinate allo svolgimento di mercati, fiere, eventi pubblici.
Nel periodo 2017-2021 la città di Foggia ha avuto, seppur a fronte di un trend decrescente del numero di abitanti, una crescita del 14,41% della produzione totale di Rsu che ha portato la produzione pro-capite annua ad un valore di 547,08 kg pari a 1,50 kg/giorno, ben oltre il valore medio di 1,14 chilogrammi registrato a livello regionale così come pubblicati dall’Osservatorio Rifiuti Puglia o al dato di 1,3 kg/abitante registrato da Ispra per la Regione Puglia.
Perché si produce tanta monnezza a Foggia? Nel piano si tenta di dare una risposta. “La produzione pro capite della città di Foggia risulta più alta rispetto alla media regionale e alla media della stessa provincia, tale valore è probabilmente dovuto dalla raccolta con cassonetti di grosse dimensioni (2.200 litri) in cui conferiscono i rifiuti prodotti dalle utenze domestiche, dalle utenze non domestiche ,dalle utenze presenti in zona industriale e dai “pendolari”, ovvero persone che si recano a Foggia per lavoro per poi rientrare nei Comuni limitrofi in cui, in molti casi, è attivo un sistema di raccolta porta a porta. Ogni abitante produce 1,4 chili di rifiuti al giorno, al di sopra della media regionale.
Foggia ha tanti record negativi: la frazione organica allo stato attuale non è intercettata e gli imballaggi di cartone non sono recuperati dalle utenze non domestiche. Nella fase di raccolta differenziata a regime, secondo lo studio, dovranno essere attivati 3 centri comunali di raccolta in aggiunta a quanto già effettuato nella fase a transitoria. Si immagina comunque una raccolta con cassonetti intelligenti colorati per ciascuna merceologia di rifiuto.
In maniera molto ottimistica viene anche immaginato il compostaggio domestico, ossia quella pratica con la quale i singoli utenti possono autonomamente recuperare la frazione organica di scarto prodotta durante la propria attività domestica, sia nella sua componente verde, costituita dagli scarti da giardino, sia nella componente umida, costituita dagli scarti alimentari. Attraverso la trasformazione degli scarti organici, prima che essi diventino rifiuto per effetto del conferimento al sistema di raccolta, ed il successivo utilizzo del fertilizzante ottenuto, viene effettuata un’operazione di prevenzione della produzione di rifiuti. Le compostiere domestiche possono essere di diverse volumetrie, di solito per un singolo nucleo familiare si utilizzano da 310/330 litri.
Il progetto foggiano prevede l’abbinamento d’imballaggi plastici e di barattolame, nota come raccolta “multimateriale leggera”. L’abbinamento di questi due materiali deriva dalla necessità di contenere gli elevatissimi costi di una raccolta monomateriale dell’alluminio e dell’acciaio che rappresentano una percentuale molto bassa del rifiuto prodotto.
Tre centri di raccolta
Nel Comune di Foggia non sono attualmente attivi dei centri comunali di raccolta,mentre è in fase di realizzazione entro la fine del 2022 di un nuovo centro. Il nuovo centro di raccolta sarà ubicato a sud -est della città,in prossimità dell’arteria principale Corso del Mezzogiorno, tra Via Antonio Gramsci e Via John Kennedy Fitzgerald; pertanto, il sito è facilmente raggiungibile dalla cittadinanza. Un altro è previsto in Via Annino Gentile, un altro in Via Pinto. Per il CCR c’è il sito, ubicato nell’area comunale di Foggia, precisamente in Via Patroni nei pressi del Tribunale di Foggia, con intersezione con Viale I Maggio.