Un’attenta cura del territorio in uno dei siti più caratterizzanti della Daunia. Il dolce pendio sta ritrovando la sua forma originaria sotto la Fortezza svevo angioina di Lucera. Il clima caldo e soleggiato di questo autunno sta accelerando l’intervento di consolidamento del versante collinare sottostante il famoso castello federiciano lucerino a salvaguardia del sito culturale che rischiava ormai il cedimento. Le due imprese stanno lavorando alla riconfigurazione del fronte occidentale della collina costituita da terreni estremamente friabili e offeso da una cava di argilla che ne ha inficiato la stabilità provocando una vera e propria ferita con un fronte che cade a picco per circa 38 metri.
La parete verticale così com’era prima dell’intervento rappresentava un grosso rischio, anche per il castello. È adesso invece già visibile il versante con uno dei due terrazzamenti previsti, che ha comportato una sopraelevazione di 4 metri, conseguente ad un ammorsamento nel terreno, con la posa di terre armate e di un tappeto drenante per assorbire la pioggia.
Oggi chi entra nel cantiere può seguire gli affascinanti lavori di nuova creazione del pendio, con la distribuzione sulla collina di argilla stabilizzata con la calce.
Il primo stralcio contro il dissesto idrogeologico pari a 5 milioni coprirà la metà della collina, dimezzando così il dislivello e il fronte di scavo. Si attende un secondo lotto che raggiungerà il piano stradale degli alberi lungo la strada che costeggia il castello.
Ogni strato di argilla con calce miscelata misura all’incirca 40 centimetri in altezza per un totale in lunghezza di 220 metri. Tutto il lavoro dunque è una lenta stratificazione che ridisegna la piccola montagna che custodisce il castello.
Ma compattare i materiali è solo la prima fase, cui seguono delle prove in cantiere per controllare la qualità dell’argilla e la stabilizzazione dei vari strati.
Il camion scarica l’argilla, poi passa un mezzo che distribuisce uno strato di calce, pari al 3 per cento circa del totale, dopodiché passa un mezzo costosissimo che polverizza e miscela i due materiali, che sono poi compattati da un rullo.
Con una pendenza 2 a 3, le ditte insieme alla direzione dei lavori stanno realizzando 20 metri rispetto ai 38 di ferita.
Il secondo lotto è in corso di finanziamento da parte della Regione.
Servirà almeno un altro anno per ricostituire la collina. Alla fine è previsto anche un rinverdimento per ridurre i fenomeni di erosione e dilavamento.