Ora è ufficiale. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, martedì 1 novembre a Orsara di Puglia torna la notte dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio), la più grande e luminosa ricorrenza dei fuochi e delle zucche di tutta la Puglia, capace nelle ultime 10 edizioni di portare in paese circa 250mila persone. Reso pubblico anche il programma, che propone iniziative già da venerdì 28 ottobre.
MARTEDÌ 1 NOVEMBRE 2022. La giornata dei Fucacoste, martedì 1 novembre, comincerà alle 10.30 con la visita guidata al borgo che prenderà il via dall’Info Point di via Mentana 1. Sono due le grandi iniziative dedicate ai bambini, entrambe in Piazza Mazzini (dalle 10.30 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 17): il laboratorio de “La macchina del tempo” e la “Caccia alla zucca” (info e prenotazioni: 347.2355349 e 327.0122668). Alle ore 11, nella Chiesa San Nicola, la benedizione delle luci per le zucche. Alle 15.30, la visita guidata all’Abazia Sancti Angeli e alla splendida Grotta di San Michele. Alle ore 18, le zucche intagliate realizzate nei laboratori saranno esposte davanti alla Fontana dell’Angelo per il consueto concorso. Mezz’ora più tardi, in Piazza Municipio e in Corso della Vittoria si accenderanno luci e geometrie del video mapping sulla ricorrenza. L’accensione dei falò, come sempre, prenderà il via alle 19. Da quel momento, e fino a notte fonda, vie e piazze saranno attraversate dagli spettacoli itineranti degli artisti di strada e dei gruppi musicali Tarantula Garganica e Cantori di Monte Sant’Angelo. Alle 21.30, lo spettacolo musicale in Largo San Michele. Alle 23.25 avrà luogo la processione della Congrega dei morti. Dal 30 ottobre, gli orsaresi parteciperanno al concorso intitolato “Qui non è Halloween”: vincerà chi riuscirà ad allestire il migliore addobbo esterno alla propria abitazione, utilizzando in modo colorato e creativo le zucche intagliate.
I LABORATORI DELLE ZUCCHE. I laboratori in cui i bambini potranno essere guidati nell’intagliare le zucche si terranno lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 in Piazza Mazzini. Consigliabile prenotare al 347.2355349 (Raffaella) e al 327.0122668 (Antonella).
COSA SONO I FUCACOSTE. La notte tra l’1 e il 2 novembre, a Orsara di Puglia in provincia di Foggia, è il momento dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio). In ogni via, piazza e slargo del paese c’è un falò che arde, scintille che ascendono al cielo. Una festa antica, caratterizzata dal fuoco e dalle zucche, che coinvolge l’intera comunità. Molti confondono questa festa con di Halloween: niente di più sbagliato. Nonostante gli innegabili punti di contatto (soprattutto le zucche), la festa orsarese è diversa nei significati, nello spirito ed anche per il momento in cui si celebra: non la notte del 31 ottobre, ma il 1° novembre. Nei giorni precedenti, Orsara vibra al ritmo di una crescente frenesia. Bisogna preparare le “cocce priatorije”, le zucche intagliate; accatastare il legname e i rami di ginestra per i falò. E bisogna preparare le pietanze e i dolci tipici che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto in onore dei defunti e in tutto il paese saranno esposte le centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate.
Alle ore 19, i rintocchi della campana di San Nicola di Bari danno il via all’accensione dei fuochi: più di 100 falò cominciano contemporaneamente a crepitare tra fiamme e scintille. Alle 23, il paese è attraversato dagli incappucciati per la processione della Confraternita delle Anime del Purgatorio. Una sorta di anticipazione della processione delle anime che, nella credenza popolare, avrà luogo dopo la mezzanotte. Elemento caratterizzante dei fuochi è la ginestra, un arbusto che, in fiamme, si volatilizza facilmente, in uno sciame di scintille ascendenti che legano cielo e terra. La zucca incisa e illuminata, posta sulla finestra o davanti alla porta, sarebbe appunto il segno che consente all’anima errante di individuare la propria abitazione di quando era vivo. Altro elemento interessante è la compartecipazione al fuoco: chi non ne fa uno proprio, partecipa al rito mediante l’apporto di qualche fascina o di alcuni tronchi a quello del vicino. Niente streghe, dunque, niente maschere e figure grottesche, ma un rito corale di comunione tra due mondi mai del tutto separati tra loro.