Con il primo discorso da premier di Giorgia Meloni si chiude una prima fase della composizione del Governo, che ha portato al Nord la fetta più grossa e cospicua dei Ministeri, relegando al Sud deleghe ancora tutte da definire come il Ministero del Mare e del Sud dell’ex governatore siciliano Nello Musumeci, deriso da moltissimi osservatori.
“Il mio ringraziamento più sentito non può non andare al popolo italiano: a chi ha deciso di non mancare l’appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto, consentendo la piena realizzazione del percorso democratico, che vuole nel popolo, e solo nel popolo, il titolare della sovranità”, ha detto la presidente del Consiglio alla Camera.
Per gli eletti pugliesi inizia adesso la corsa per accaparrarsi un ruolo di prestigio nell’esecutivo. Per i due meloniani di Capitanata, Giandonato La Salandra (in foto) e la senatrice Annamaria Fallucchi, non dovrebbero esserci incarichi di sottosegretariato. L’avvocato foggiano punta alla Commissione Giustizia, mentre l’imprenditrice turistica e culturale originaria di San Nicandro Garganico balla tra la Commissione Trasporti e quella Agricoltura. Uno dei suoi più grandi risultati sarebbe dotare il Gargano del completamento della strada veloce. Ma anche i temi agricoli, dopo il sostegno vigoroso di Coldiretti e Confagricoltura, sono nel suo cuore.
Chi potrebbe ritagliarsi un ruolo importante è il coordinatore regionale del partito di maggioranza, Marcello Gemmato che in tanti danno viceministro alla Sanità. Una poltrona che potrebbe minare la leadership di Michele Emiliano, anche in virtù delle infinite interrogazioni del gruppo consiliare regionale dei Fratelli d’Italia sui temi della sanità.
Se il barese Francesco Paolo Sisto mira al Csm, sta facendosi largo a spallate invece il manfredoniano deputato Giandiego Gatta che, secondo i più non dovrebbe avere chance per almeno due ordini di motivi. Non è lombardo ed è riconosciuto come un ronzulliano.