Anzano di Puglia è uno dei comuni più marginali della Capitanata. Al confine con l’Alta Irpinia, è anche uno dei centri più in quota dell’Appennino danno. Ed è proprio qui che il sindaco, Paolo Lavanga, ha chiamato a raccolta studiosi, storici, intellettuali e amministratori delle province di Foggia e Avellino per affrontare il delicato tema delle aree interne. Una giornata memorabile per inaugurare il nuovo e moderno centro culturale progettato dall’architetta Lina Mastrangelo e dedicato a Mario Melino, personaggio di spicco dell’antifascismo e della politica italiana, meridionalista e pacificatore.
Alla manifestazione hanno preso parte le figlie di Melino, Erica, Sonia e Nora a cui il Comune di Anzano ha consegnato una targa ricordo. Presente anche il vescovo della diocesi di Ariano Irpino, Sergio Melillo, che insieme alla responsabile del Dipartimento Lavoro della Regione Puglia, Silvia Pellegrini, al presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, al coordinatore di Area Interna Monti Dauni, Raimondo Giallella, e al presidente dell’Unione dei Comuni, Enzo Nunno, ha aperto i lavori evidenziando che il futuro delle zone interne è legato alla creazione di attività lavorativa più che alle infrastrutture.
“Perdere il passato – ha affermato il sindaco di Anzano, Lavanga – significa perdere il futuro. Noi sindaci dei piccoli comuni siamo in trincea, il nostro lavoro diventa impegnativo, costretti ogni giorno a fare i conti con le esigenze dei cittadini che ci chiedono soluzioni. Le infrastrutture sono necessarie, ma non bastano, occorrono grossi in vestimenti di imprenditori che investano nei nostri territori. Abbiamo bisogno di aziende con la mentalità e la cultura del lavoro che investendo nei nostri paesi permettono a tanti giovani di non andare via. Un giovane che ha un lavoro ad Anzano di Puglia non ha difficoltà a transitare su una strada piene di buche. Quindi il lavoro prima di tutto”. Ai lavori, introdotti da Mimmo Limongiello del Centro Gandhi, hanno partecipato Francesco Gesualdi, fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Nello De Padova, studioso delle economie locali e Joseph Rickit, artista, studioso dell’ambientalismo e attivista sociale Maori.