Prima stagione post Covid al Teatro dei Limoni di Foggia. Il primo appuntamento riporta in scena “L’isola di Kalpa”, scritto e diretto da Ts’ui Pen, uno spettacolo di avventura: di viaggi sottomarini, di amici, mappe e poteri soprannaturali, nei giorni 15 e 16 ottobre. E c’è il ritorno alla scrittura di Leonardo Losavio con lo spettacolo “La strada”, che partirà per la tournée subito dopo il debutto. E come da tradizione, lo spettacolo di Natale sarà una produzione Teatro dei Limoni: “The place”, ispirato al film omonimo di Paolo Genovese, nell’adattamento e regia di Roberto Galano (dal 25 al 30 dicembre e il 1 gennaio).
La stagione tocca tutta l’Italia con una rete di relazioni fra le varie compagnie dei teatri off. Esiste ancora la nuova drammaturgia, resiste ed è il meglio del teatro italiano secondo Galano.
“Quello che arriva nei teatri classici, nei comunali, è quello che è stato già inventato, masticato e commercializzato – spiega l’attore e regista a l’Immediato -. Lì nove volte su dieci arrivano le figurine, arriva qualche marchetta di grande attore che si siede e legge. Gran parte degli spettatori che frequentano quei teatri ha piacere ad indossare una calda pelliccia e a farsi la foto la star, ma non è quello il teatro, quello è intrattenimento”.
“Il Covid ha dato una bella botta al teatro, al teatro nazionale in generale – continua Galano -. Poi noi siamo un teatro off e abbiamo sofferto molto di più. L’anno scorso abbiamo fatto degli spettacoli spot quando si poteva, una volta al mese, qualche mese è saltato e la cosa più difficile è che il pubblico un po’ si è disabituato. Quella sana abitudine di andare a vedere uno spettacolo, che è una cosa culturale, ma anche divertente che si fa per se stessi, è un po’ venuta meno. Abbiamo notato che d’estate all’aperto anche in periodo Covid si sentiva la voglia di tornare a teatro, d’inverno c’è titubanza, c’è una certa paura. Non a caso tanti spazi off in Italia hanno chiuso, noi abbiamo resistito, i nostri associati ci hanno sempre sostenuto, hanno lavorato tantissimo e questo inverno abbiamo pensato che questa doveva essere la stagione del rilancio. Sono 21 anni di Teatro dei Limoni. Abbiamo pensato ad una stagione sia per famiglie sia per adulti molto forte, da ripartenza”.
Con il rialzo dei contagi non si può ripensare ad una nuova formula teatrale magari ispirata al teatro greco con spettacoli al pomeriggio e al mattino all’aperto? Perché rimanere ancorati al buio e al chiuso? “Il buio è il teatro, il teatro si fa in teatro, è vero ci sono i site specific ed io ne sono appassionato. Ma il teatro estivo è intrattenimento, il vero teatro è il teatro invernale, al buio, sulle poltrone, con le luci, con la magia di un racconto teatrale. Se bloccano anche stavolta inutilmente le attività io prevedo una rivoluzione, anzi quasi la spero”.