Il Pd di Capitanata e quello di Foggia, dopo la decisione della segretaria Lia Azzarone di non ricandidarsi al congresso provinciale, inizia a dibattere sulla prossima lunga stagione congressuale, che nel capoluogo incrocerà il percorso verso le amministrative del Comune commissariato per lo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Il segretario cittadino Davide Emanuele non è tranchant come Azzarone. Potrebbe riproporsi. “Siamo in realtà tutti quanti caduti in Puglia perché si dovevano svolgere i congressi dopo il commissariamento – spiega il segretario – tecnicamente siamo tutti segretari facenti funzione, siamo in attesa. Ci sarà prima il livello nazionale con i vari step. Ci saranno prima gli iscritti, poi il congresso con le Primarie aperte. Questo sarà un congresso con un surplus di approfondimento. Solo dopo ci saranno i circoli, le segreterie provinciali e quelle regionali. Tutti i circoli d’Italia andranno a congresso e capiremo quali sono i passaggi. Serve oggi una riflessione collettiva per capire perimetro, identità, alleanze”.
Mai come questa volta c’è bisogno di un dibattito sul profilo identitario, dopo una lunga stagione al governo. Non mancano a Foggia le personalità che potrebbero essere interessate alla segreteria cittadina. Senza contare i giovani delle varie associazioni Ottavia, Sfoggia e altri contenitori che gravitano attorno a Parcocittà e che sono distanti da certo populismo pentastellato.
“Quanto è infelice un territorio capace di dar vita ad una classe dirigente competente e specchiata e che per incapacità e atavica formazione culturale rincorre chiunque promette sussidi e prebende anche le più dannose e improbabili?”, si chiede un piddino in ordine al voto massiccio foggiano per Conte e i 5 Stelle.
Emanuele riconosce la presenza di tante energie fresche nel Pd. “Io voglio più dedicarmi all’approfondimento del profilo identitario – conclude -. Sarà un congresso ricostituente, ci sono tanti ragazzi che si sono avvicinati particolarmente capaci, c’è tanta nuova linfa, c’è un fermento giovanile, i ragazzi animano le nostre discussioni. Si può investire su di loro, anche loro giocheranno un ruolo determinante”.
Intanto la notizia della possibile istanza di proroga da parte della commissione straordinaria del Comune di Foggia, sciolto per mafia, di altri 6 mesi di bonifica dell’Ente comincia a solleticare i partiti. Il voto nell’autunno del 2023 viene percepito come un dato positivo dal centrosinistra. Votare prima, in pieno Governo Meloni, avrebbe potuto rappresentare un vantaggio competitivo per il centrodestra. Con un anno di tempo si può meglio costruire l’alleanza con i pentestellati secondo alcuni dem. “Non devono chiudersi rispetto alle loro richieste. Non si può iniziare un dialogo con questi presupposti. Vogliono indicare il candidato sindaco, dicono. Ma non l’hanno già indicato nel 2019 favorendo Franco Landella?”, si chiede un civico ancora deluso da quel mancato apparentamento. (In foto, Azzarone e Emanuele)
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