Tegola per il Comune di Manfredonia e per il suo sindaco Gianni Rotice. La Prefettura di Foggia ha interdetto Piazza Maestri d’Ascia, lo spazio che nelle scorse settimane ha ospitato numerose serate incluso quella con Cristiano Malgioglio che si esibì davanti a 20mila persone. Non c’erano le adeguate autorizzazioni ed era anche pericolosa per l’incolumità della gente. Come mai le forze dell’ordine, nonostante la folta presenza di agenti, non intervennero per fermare tutto? Il questore di Foggia ne è al corrente? La questione, già sollevata da l’Immediato in piena estate, è riemersa nei giorni scorsi quando ha iniziato a circolare il verbale della Commissione di vigilanza che in una riunione del 21 luglio scorso indicò una serie di criticità molto gravi. Assenza di barriere antipanico, mancata indicazione delle postazioni per disabili e molto altro ancora. Rotice, in un video di replica a l’Immediato, farfugliò una risposta molto generica parlando di “rispetto della Legge” e di “piani di sicurezza trasmessi in Questura”. Parole che stridono rispetto alla realtà dei fatti.
A tutto questo si aggiungono nuove perplessità su chi gravita attorno a questa amministrazione. Balza agli occhi il ruolo di primissimo piano svolto durante il Carnevale – e ora per la festa patronale – dell’associazione di commercianti “Io sono Partita Iva” riconducibile a Michele Pesante, sotto processo dopo essere stato arrestato nel 2020 in una maxi operazione contro il narcotraffico. Della questione l’Immediato se ne è occupato ampiamente mostrando video e foto dell’uomo ad una riunione con alcuni membri dell’amministrazione e durante il corteo di Carnevale mentre sembra dare indicazioni all’entourage del sindaco. Sempre Michele Pesante era ai festeggiamenti per la vittoria elettorale di Rotice. Scene quantomeno inopportune in un Comune sciolto per mafia nel 2019. A lui e a suoi stretti parenti sono riconducibili le attività “La Maison della Farrata” e “Re Manfredi”, entrambe nel cuore della città, fulcro della festa patronale e prima ancora del carnevale estivo.
Ma l’arresto del 2020 non è l’unico guaio giudiziario della famiglia. Due suoi fratelli vennero arrestati agli inizi degli anni 2000 per l’omicidio del camionista Pasquale Bisceglia ma furono assolti – dopo oltre due anni di detenzione – in seguito al dietrofront di un testimone che ritrattò le sue dichiarazioni durante il processo. Lo scorso anno, invece, i nomi dei fratelli Pesante finirono nelle carte della maxi inchiesta antimafia “Omnia Nostra” nel capitolo dedicato alle presunte estorsioni ai danni del colosso “Energas” che proprio a Manfredonia intendeva installare un importante deposito del gas. Secondo gli inquirenti i Pesante – non indagati in “Omnia Nostra” – sono “ritenuti vicini – scrivono i magistrati nelle carte giudiziarie – al clan Li Bergolis“. Una circostanza emersa anche in “Iscaro Saburo”, la più grande operazione contro la criminalità garganica risalente al 2004. Ultima curiosità: la presenza dei Pesante si estende anche al Comitato Festa Patronale. La presidente Maria Tomiri è moglie di un cugino di Michele Pesante.
Nel frattempo, nuova figuraccia del primo cittadino proprio oggi, nel giorno della festa patronale in onore della Madonna di Siponto. Ha scatenato polemiche la gestione dei biglietti della “Amerigo Vespucci”, storico veliero della Marina Militare giunto in riva al golfo per farsi ammirare in tutto il suo splendore. File chilometriche, sotto al sole, nel parcheggio del centro commerciale “Gargano”, ma ticket svaniti nel nulla. E Rotice che fa? Il sindaco ha forse di meglio a cui pensare come ad esempio far partire una “querela bavaglio” – specialità della sua giunta – nei confronti de l’Immediato per i recenti articoli che ricostruiscono tutte le controversie dell’amministrazione sipontina. (In alto, Piazza Maestri d’Ascia; nel riquadro, Michele Pesante, Maria Tomiri e Gianni Rotice)
Seguici anche su Instagram – Clicca qui