È giunta, come sempre sui social, la replica del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice ai recenti articoli sul caso della segretaria comunale Giuliana Galantino, dimissionaria dopo pochissimi mesi di lavoro. Secondo il primo cittadino, apparso nel filmato piuttosto stanco e impensierito, la professionista sarebbe andata via “dopo un intenso e forte rapporto lavorativo. Ma in un Comune complicato come Manfredonia – ha proseguito il sindaco – non era possibile assicurare le ore stabilite nella convenzione”. Poi rivolgendosi all’opposizione ha aggiunto: “Invito chi continua a delegittimare l’amministrazione e i cittadini a stare un po’ più calmo”.
Ma le motivazioni dell’addio di Galantino avrebbero radici molto più profonde. Le dimissioni sarebbero arrivate dopo forti scontri tra segretaria ed entourage di Rotice tanto da far venire meno il rapporto di fiducia tra le parti con il rischio di danneggiare seriamente le attività amministrative.
Infine, il “Malgioglio Gate”. Stando al sindaco la serata sarebbe stata organizzata “rispettando le normative di Legge e i piani di sicurezza, tutti comunicati agli enti preposti”. Ma sul web non vi è traccia di determine o autorizzazioni. Rotice si dice sicuro che dietro le recenti polemiche si nasconda qualche membro della minoranza. In realtà, dietro a l’Immediato non c’è proprio nessuno se non l’approssimazione di chi amministra. Pericolosi e improduttivi, inoltre, le richieste di non criticare l’amministrazione come se qualcuno volesse il male di Manfredonia. E invece è esattamente il contrario.
Nel video Rotice non fa accenno ai casi spinosi sollevati nei recenti articoli de l’Immediato né, tantomeno, ai personaggi citati: ad esempio Michele Pesante, sotto processo per narcotraffico ma comparso alcune volte troppo vicino all’amministrazione o Adriano Carbone, consigliere comunale di maggioranza accusato di associazione mafiosa per aver agevolato il clan Lombardi-Ricucci-La Torre.